10:25 pm, 11 Giugno 14 calendario

Mondiali al via oggi tra dubbi ed incompiute

Di: Redazione Metronews
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E venne il giorno dei Mondiali, che oggi prenderanno il via allo stadio Itaquerao di San Paolo. Anche se il mondo, per una volta, guarderà pure a quello che succede fuori dal campo, vista la tensione sociale generata da Brasile 2014. Proprio per questo motivo oggi non si terranno discorsi ufficiali nè ci saranno fuochi d’artificio nella cerimonia d’apertura: il protocollo è stato “rivisto” dopo i fischi che fecero da sfondo agli interventi del presidente Dilma Rousseff e del gran capo della Fifa, Blatter, un anno all’apertura della Confederations Cup. Ma le contestazioni, tanto, ci saranno comunque.
Campo di patatePoi c’è l’organizzazione. Il terreno di gioco dell’Arena Amazonia di Manaus, che ospiterà Italia-Inghilterra, lascia davvero a bocca aperta. Il manto erboso è in pessime condizioni: l’erba è gialla in diverse zone ed è inesistente all’altezza dei dischetti delle aree di rigore. Senza dire che operai sono ancora al lavoro nelle zone limitrofe. Questo stadio detiene anche un altro triste primato: quello degli operai morti, quattro. Dopo Manaus, si lavora febbrilmente di cazzuola per finire altri quattro stadi: il Beira Rio di Porto Alegre, l’Arena da Baixada a Curitiba, l’Arena Pantanal di Cuiaba e lo stadio Itaquerao di San Paolo (dove peraltro  si gioca oggi).
Paralisi dei trasportiNel frattempo i dipendenti della metropolitana di Rio hanno accettato la proposta di aumento dell’8% e rinunciato allo sciopero che minacciava l’avvio dei Mondiali. Ma resta aperta, però, la vertenza più spinosa, quella di San Paolo, dove i dipendenti della metropolitana hanno concesso una tregua che scade proprio oggi. Si stima che siano 50.000 i tifosi che intendono recarsi allo stadio in metro. La presidente Dilma Rousseff, ha assicurato in tv che il Paese è «pronto per i mondiali, i “pessimisti” sono stati sconfitti». Quanto alle accuse di spese eccessive, la Rousseff ha ricordato che le infrastrutture «realizzate non saranno portate via dai visitatori nelle loro valigette e resteranno al Brasile come una preziosa eredità dei mondiali». Ma questo lo hanno detto ovunque, anche quando gli stadi sono poi sono diventati cattedrali nel deserto.
(metro)

11 Giugno 2014
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