12:03 am, 8 Giugno 14 calendario

Metro Story Pinocchio returns

Di: Redazione Metronews
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C’era una volta… “Un pezzo di legno!” diranno subito i miei piccoli lettori. No, ragazzi, avete sbagliato. C’era una volta un bambino. Cioè, un tempo fu un pezzo di legno e poi un burattino ma, per suo merito divenne un ragazzo vero. La mattina della metamorfosi promise a suo padre Geppetto che avrebbe fatto il bravo e sarebbe andato a scuola. Salì sul metrò fischiettando contento e pieno di buoni propositi. Ma quando si guardò attorno rimase senza fiato. La gente era di legno. Un vagone di burattini.
Chi aveva il naso molto lungo, chi le gambe corte corte. Si avvicinò a una donna e le chiese: «Perché siete tutti burattini, proprio ora che sono diventato un bambino?» «Ma quali burattini, sei matto? Noi siamo gente per bene. Abbiamo studiato, abbiamo il nostro lavoretto, la nostra macchinetta, le nostre belle ferie, i nostri figlioletti. Siamo, quindi, ben inseriti nella catena di montaggio», gli rispose.
Ma Pinocchio, insoddisfatto parlò a un altro lì vicino: «Lei, signore… Lei è consapevole di essere un burattino, vero?» «Io? Ma stai scherzando? Io sono un artista. Scrivo, dipingo, ballo. Non ho orari e faccio tutto quello che mi va. Non faccio parte della catena di montaggio». Pinocchio era sconfortato. Gli si avvicinarono due personaggi che lui conosceva bene. «Gatto, Volpe che gioia vedervi. Voi, almeno, non siete cambiati.» «No, noi no.», fece la Volpe. «Ma cos’è successo?» «Niente. E’ rimasto tutto com’era. Eri tu che credevi di essere un burattino.» «Credevo? Lo ero. Me lo ripetevano tutti.» «Eh, no. Ti sbagli. Erano loro che si sono sempre creduti esseri umani». A lunedì! (scrivete a claudioproietti8@gmail.com)
(Claudio Proietti)

8 Giugno 2014
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