6:05 am, 22 Maggio 14 calendario

La gru abbandona i nidi italiani

Di: Redazione Metronews
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Roma. La gru cenerina ci ha abbandonati. Non nidifica più in Italia. E insieme a lei in tempi recenti si sono estinti la quaglia tridattila, il gobbo rugginoso, il rinolofo di Blasius, lo storione e lo storione ladano, mentre il grifone e l’orso bruno sono in serio pericolo. Triste compleanno per la giornata mondiale sulla biodiversità, quello di oggi. Per il nostro Paese, la fotografia realizzata dalle associazioni ambientaliste presenta molte ombre e qualche luce.
Minacciate un terzo delle specie
L’Unione internazionale per la conservazione della natura (Iucn) definisce minacciate un terzo delle 63mila specie prese in esame in tutto il mondo. In pericolo ci sono 41% degli anfibi, il 33% delle barriere coralline, il 25% dei mammiferi, il 13% degli uccelli e il 30% di conifere. In Italia su 672 specie di vertebrati esaminate 6 sono estinte, 161 gravemente minacciate di estinzione e 49 in pericolo. I danni per la perdita della biodiversità da qui al 2050 sono stimabili secondo l’Ocse tra i 2 e i 5 miliardi.
Le nostre luci
Uno dei nostri baluardi contro questa minaccia sono le isole. E più sono piccole, più sono ricche di specie: di piccole isole, a volte scogli, che circondano le coste italiane riunite in arcipelaghi o solitarie in mezzo alle correnti, se ne contano almeno 400 e ognuna racchiude un tesoro, dallo scoglio d’Africa a ovest dell’isola di Montecristo all’isolotto di Pianosa, a metà strada fra le Tremiti e la costa balcanica, passando per lilsola di Lampione. Le previsioni dell’Ue (riferite anch’esse al periodo 2000-2050) parlano di una perdita annuale di servizi ecosistemici di circa 50 miliardi di euro soltanto all’interno degli ecosistemi terrestri.
 
(Sara Melis)

22 Maggio 2014
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