7:24 pm, 7 Maggio 14 calendario

Bros I writers non prevedevano la reazione del macchinista

Di: Redazione Metronews
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Bros, al secolo Daniele Nicolosi, è uno tra gli street artist più noti d’Italia. La sua avventura col writing  inizia nel lontano 1996 (è quello che l’ex sindaco di Milano De Corato aveva citato per 50mila uero di danni), a lui abbiamo chiesto un parere sull’inchiesta che martedì ha coinvolto 40 writers in tutta Italia, nove dei quali accusati di violenza e interruzione di pubblico servizio per aver bloccato un treno della metropolitana di Milano e picchiato un macchinista (il tutto ripreso in un video postato poi su internet).
Bros, cosa ne pensa dell’azione in metrò?
Si tratta di un’azione tipica del writing, si chiama “back jump”, molto rischiosa. Questa però è finita male… Dalle immagini credo che non avessero preventivato l’intervento del macchinista, che era enorme e che ha iniziato a picchiarli!
Ma che senso ha bloccare un treno pieno di gente terrorizzando i passeggeri?
È un atto che aggiunge valore all’azione di writing: in pratica la gente non vede solo la firma, ma anche l’azione. Poi bisognerebbe chiedere ai passeggeri se effettivamente si sono spaventati.
La procura di Milano ha contestato l’associazione a delinquere, come per i mafiosi…
È un’esagerazione, anche perché ognuno disegna per sé. Quando si disegna il motto è: “Ognuno per sé”. Si agisce insieme, ma ognuno è solo, per questo non sta in piedi l’associazione a delinquere.
Per la procura, siamo davanti a un salto di qualità delle azioni: le nuove generazioni di street artist sono più aggressive?
No, azioni come quelle del metrò accadevano anche prima. La differenza è che ora i depositi dei treni sono più controllati, quindi aumenteranno i “back jump”.
Domanda da profano: un conto è un graffito, un altro è una firma, cosa c’è di artistico in una tag?
È l’essenza del writing, porti in giro il tuo nome schifando la pubblicità. Ma comprendo che da profano sia difficile da capire. Anch’io ho scritto per anni il mio nome sui muri, poi ho smesso, ma è stata una mia scelta personale.  
Però la maggioranza delle persone percepisce i writers come dei vandali…
Noi vogliamo aprire le menti. Come gli scapigliati vogliamo scardinare il pensiero della gente!
andrea sparaciari

7 Maggio 2014
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