12:03 am, 5 Maggio 14 calendario

La Metro Story del luned di Claudio Proietti

Di: Redazione Metronews
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Scendi le scale di una fermata della metropolitana, timbri il biglietto e vai all’ultimo sedile dell’ultima panchina! Ti aspetta lì, in bella vista: Metro. Ogni fermata ha la sua storia…  Sarà stata la nostalgia, la curiosità ma eccomi. Ogni tanto mi capita di assentarmi dal sogno in cui sono finito nel 1993. A un certo punto mi ritrovo qui: sul metrò. Come uno studente che proprio non può non marinare la scuola per far marachelle coi compagni, io non ce la faccio a non tornare a casa mia: Cinecittà. Ho la stessa eccitazione del 1939 quando venni a Roma per la prima volta. Ho le stesse mani tremanti, ansiose di disegnare le mie fantasie. Sono sopraffatto dalle domande che mi fanno i volti di quelli che mi circondano e che fingono di non riconoscermi, forse per rispetto o per paura. Sento i loro pensieri: “Maestro, esiste l’aldilà?”, “Fa freddo lì?”, “Dica a Elvis Presley che io canto meglio!”.  Vorrei abbracciarli tutti, dirgli di stare tranquilli. Che tutto questo è una vacanza che li porterà in un’altra vacanza. Che belle le loro voci. Così accordate, armoniose. Son tornato direttore d’orchestra. Eccola Giulietta, a un certo punto arriva anche lei. Con l’amore negli occhi. Da un finestrino fa capolino la musica di Nino e noi ci abbracciamo come due adolescenti appena innamorati. Danziamo. Tra lo stupore, i sospiri, i seni grossi, i nasi aquilini, i calzoni corti, le lacrime di gioia, le risate accennate. «Giulietta, ma da dove viene tutto questo amore che ho per te?». «Non lo so, Federico. Ma ti prego, non smettere di danzare. Non smettere mai».
A lunedì!
(di CLAUDIO PROIETTI, scrittore e regista)
(Illustrazione di MARTINA ROSSI / Suola Romana dei Fumetti)

5 Maggio 2014
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