6:05 am, 22 Aprile 14 calendario

Compiti per le vacanze No del pediatra

Di: Redazione Metronews
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famiglia«Sì all’uovo di cioccolata, no ai compiti per le vacanze». Se il pediatra promuove lo sfizio alimentare, anche per le vacanze di Pasqua, come già a Natale, boccia i compiti per casa. Stare con la famiglia
«Si tratta di un periodo breve di assenza da scuola – spiega Italo Farnetani, pediatra di Milano- e i compiti per casa sono un lavoro inutile e non necessario. Se però si è costretti, perché ben pochi insegnanti rinunceranno ad assegnarli, considerato che si avvicina la fine del quadrimestre,  facciamo almeno in modo che non interferiscano con i riti della festa. Pasqua è un momento importante di unione familiare, riscoperta delle radici e delle tradizioni: facciamo in modo che si possa godere di  questo tempo, limitando al massimo quello speso sui libri».
Il sondaggio
È un sondaggio di Skuola.net a rivelare che, dopo le le ultime vacanze natalizie,  sono stati pochi i ragazzi di scuole medie e superiori che hanno svolto tutti i compiti assegnati. Uno su 10 addirittura nemmeno li ha iniziati. Il 60% ammette di aver copiato e per il 70% di loro un valido aiuto è arrivato da Internet. Solo tre studenti su dieci sono riusciti a svolgere tutti i compiti assegnati. Le materie con il maggior carico di studio? Sicuramente italiano e matematica, seguite dalle versioni di greco e latino.Quale la motivazione che spinge a non terminare i compiti? Troppi in poco tempo a disposizione.Skuola.net mette in risalto il fatto che, come ogni anno, due studenti su tre ammettono di aver copiato e il web è l’alleato più grande (circa il 70 per cento si è servito di Internet). I compagni  più bravi sono serviti al 20 per cento degli studenti intervistati.
Più letture
Contro i compiti delle vacanze, di recente, si era scagliata, da ministro, anche Maria Chiara Carrozza: «Ragazzi chiedete ai professori di darvi meno compiti». Non un semplice stop: «Chiedete di farvi dare più letture – aveva aggiunto il ministro – perché leggere un libro significa avere consapevolezza nei confronti della cultura e può essere un gesto d’evasione importante per la crescita degli individui senza ricorrere a scorciatoie come lo sballo per sentirsi più grandi o stare meglio insieme agli altri».
In Francia
Mentre in Italia il dibattito è aperto, genitori e studenti delle scuole d’Oltralpe hanno lanciato alla fine di marzo il primo grande sciopero contro i compiti a casa: quindici giorni di battaglia al più inossidabile dei riti scolastici. A proporre il boicottaggio la Fcpe (Federation des Conseils de Parents d’Eleves), principale associazione di genitori delle scuole pubbliche francesi. La Fcpe ha  promosso questa battaglia ricordando come una circolare del 1956 alle elementari li abbia vietati.
(metro)

22 Aprile 2014
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