10:01 pm, 17 Aprile 14 calendario

UCRAINA ACCORDO A 4 FIRMATO CON RISERVA

Di: Redazione Metronews
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Sette ore di negoziati serratissimi hanno preceduto la firma per trovare una soluzione pacifica per la crisi ucraina. L’accordo per «ridurre la tensione» è stato raggiunto a Ginevra al vertice a quattro tra rappresentanti della stessa Kiev, della Russia, degli Stati Uniti e dell’Unione Europea: lo ha annunciato il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, secondo cui l’intesa prevede tra l’altro lo «scioglimento dei gruppi armati illegali» in tutte le regioni ucraine, la «riconsegna» degli edifici governativi occupati, lo «sgombero» di strade e piazze presidiate e una «amnistia per tutti i manifestanti», tranne per coloro che hanno commesso «gravi reati». Inoltre, ha proseguito Lavrov, dovrà essere avviato un «dialogo nazionale» nel quale siano coinvolti tutti i «gruppi» e tutte le zone del Paese, e spetterà ai «partiti ucraini» attivarsi per superare l’attuale crisi.
Un «ruolo-guida di mediazione» andrà assegnato all’Osce, l’Organizzazione per la Cooperazione e la Sicurezza in Europa. Ma il segretario di Stato Usa John Kerry ha subito precisato: «Bene l’accordo, ma solo se seguito dai fatti. Se non ci sarà una de-escalation delle violenze proseguiremo con nuove sanzioni verso la Russia».
La giornata era iniziata nel peggiore dei modi, con tre miliziani filo-russi uccisi e altri 13 feriti a Mariupol, una città  sul Mare di Azov nella regione di Donetsk, dove un’unità militare della Guardia nazionale di Kiev ha respinto un assalto alla sua base.
Il discorso di PutinAlternando bastone e carota, Putin ieri mattina aveva denunciato il «grave crimine» dell’uso della forza contro i manifestanti russofoni nell’est, avvertendo che le nuove autorità di Kiev stanno spingendo il Paese  «verso l’abisso», per poi aggiungere: «Spero di non dover mandare le truppe in Ucraina – pur avendone il diritto, dopo il via libera ottenuto dal Senato a marzo».  Putin ha ribadito che farà il possibile per aiutare la popolazione russofona a difendere i propri diritti. Infine riferendosi ai colloqui di Ginevra aveva sostenuto che il compromesso necessario a uscire dalla crisi deve essere trovato all’interno del Paese e non all’esterno, «tra parti terze».
Stoccata alla NatoNon è mancata la stoccata alla Nato, i cui piani di allargamento a est – a suo dire – mirano a far uscire la Russia dal Mar Nero, e agli Usa che premono per lo Scudo anti-missile in Europa orientale per «scopi offensivi». E ha ammonito l’Ue: «Possono smettere di comprare gas russo? Secondo me no».
(Metro)

17 Aprile 2014
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