8:31 pm, 2 Aprile 14 calendario

Secessionisti veneti con armi da guerra

Di: Redazione Metronews
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Brescia. Clamoroso blitz dei carabinieri del Ros, in diverse regioni, contro «un gruppo riconducibile a diverse sigle di ideologia secessionista, che aveva progettato varie iniziative, anche violente, per sollecitare l’indipendenza del Veneto e di altre parti del territorio nazionale dallo Stato italiano». Ventiquattro le ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip del tribunale di Brescia, su richiesta della procura, per associazione con finalità di terrorismo ed eversione dell’ordine democratico e fabbricazione e detenzione di armi da guerra.
Una azione “eclatante” imminente
Tra le iniziative in cantiere, la costruzione di una sorta di ruspa-carroarmato «da utilizzare per compiere un’azione eclatante a Venezia in piazza San Marco», magari in prossimità delle europee. Tra gli arrestati il leader dei Forconi, Lucio Chiavegato, l’ex parlamentare della Lega, Franco Rocchetta, fondatore della Liga Veneta e tra i promotori del referendum per la secessione del Veneto, e due protagonisti del blitz del “Tanko” a piazza San Marco del 1997. Ma in manette è finito anche Felice Pani, indipendentista sardo dell’Oristanese. Secondo gli inquirenti, che escludono ogni collegamento con la Lega Nord, i secessionisti avevano costituito una «alleanza eversiva». Documentati contatti con la criminalità albanese per reperire armi.
La voglia di indipendenza dalla Scozia alla Catalogna
Nella corsa alla secessione c’è chi è già un passo avanti. Il prossimo 18 settembre gli scozzesi andranno al voto per abbandonare Londra. E i toni minacciosi del governo britannico su prospettive economiche miserrime per la Scozia indipendente hanno provocato l’effetto opposto a quello desiderato: si segnala un balzo di cinque punti per i nazionalisti, giunti oltre il 37%, mentre il fronte unionista è calato dal 49 al 44%. Subito dopo toccherà alla secessione della Catalogna: a Barcellona si voterà il 9 novembre e la situazione si preannuncia delicata. Gli spagnoli non vogliono rinunciare alla regione più ricca, ma i separatisti si attestano tra il 60 e il 70%.
 
(Metro)

2 Aprile 2014
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