scontro sul voto della Crimea

Ucraina. Si accende lo scontro politico in vista del referendum di domenica prossima in Crimea per la secessione dall’Ucraina. Il premier ucraino ad interim, Yatseniuk, ha lanciato un appello alla Russia perché la consultazione «venga immediatamente annullata». Dal canto loro gli Usa hanno ribadito che non riconosceranno l’annessione della Crimea alla Russia. Il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, ha replicato che presenterà presto nuove proposte per risolvere la crisi, perché a suo dire quelle americane «non soddisfano». Intanto, il leader dei tatari di Crimea (che costituiscono il 12% della popolazione) ha respinto un’offerta di collaborazione dei filorussi, ribadendo l’intenzione di boicottare il referendum.
L’appello della CinaSempre ieri il premier cinese Xi Jinping ha telefonato a Obama e alla Merkel chiedendo moderazione e cautela di fronte a una situazione tanto complessa. Ma ieri in Crimea una base della Marina ucraina a Bakhchysarai, vicino a Sinferopoli, è stata attaccata da miliziani filorussi che hanno anche aperto il fuoco. Nessuno dei militari ucraini è stato ferito, ma sono stati sequestrati i telefoni cellulari. Mercoledi il premier ucraino Yatseniuk, sarà alla Casa Bianca, che vuole così mostrare il sostegno americano alla sovranita’ ucraina. Il giorno dopo Yatseniuk spiegherà la situazione davanti al Consiglio di Sicurezza dell’Onu. Oggi, invece, a parlare dal sud della Russia, sarà il deposto presidente, Yanukovich.
(Metro)
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