9:23 pm, 10 Marzo 14 calendario

La Juventus super per i nostri standard

Di: Redazione Metronews
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Calcio Roberto Beccantini è un giornalista sportivo di lunghissima militanza. Tanti anni a La Stampa. Poi collaborazioni con le più prestigiose testate sportive e non. Inviato a innumerevoli Mondiali, Europei, Olimpiadi, è stato il giurato italiano del Pallone d’oro, assegnato dal quotidiano sportivo francese France Football.
Roberto Beccantini ci spiega questo strano campionato di calcio che ricorda certe corse ciclistiche con un uomo solo e imprendibile in fuga? 
La frase di Fabio Capello “il campionato italiano non è abbastanza competitivo, dunque non è allenante”, frase che ha scatenato l’ira di Antonio Conte, dice molto. La Juve non ha rivali perchè è quella che ha investito di più e bene, mentre le altre squadre sono schiacciate dai bilanci. La società bianconera ha inserito tre titolari, uno lo aveva in casa Pogba e poi Tevez e Llorrente, nella squadra che aveva vinto due campionati. I bianconeri hanno uno stadio di proprietà, un’ottima dirigenza, ma anche così i 14 punti sulla Roma sono un’anomalia. Si però in Champions… Questo semmai spiega il divario con il resto dell’Europa. Per lo standard italiano i bianconeri sono formidabili, ma la squadra che uccide il campionato esce nei gironi. Poi anomalia nell’anomalia, la Juve scappa ma la Roma ha la miglior difesa. Succede però anche al Chesea di Mou rispetto al City. Fa un certo effetto ricordare che 11 anni fa la finale di Champions fu Milan-Juve. Un’ulteriore lettura sul divario tra calcio italiano e quello europeo, sono i risultati in Europa League. Non la vinciamo dal 1999 (Parma) e l’ultima semifinalista è stata la Fiorentina nel 2008. E si chiamava ancora Coppa Uefa.
Cosa è mancato alla Roma?
Innanzi tutto una punta in grado di fare i gol “sporchi” di rapina, alla Inzaghi. Io Osvaldo lo avrei tenuto. Garcia ha ridato un senso a una squadra che lo aveva perso. La società ha operato bene sul mercato vendendo pezzi pregiati e scommettendo su uno scarto dell’Arsenal, Gervinho. Ma a parte Totti, che è di valore mondiale, qualcuno deve dimostrare ancora di essere un fuoriclasse, Pjanic è sulla buona strada. Contro il Napoli, la squadra più europea tra quelle italiane, ha giocato benissimo, ma ha concesso qualcosa e soprattutto non è riuscita a segnare.
Visto che parliamo di romane e la Lazio?
Questa è una domanda a cui non so rispondere. Hanno vinto una Coppa Italia con un ottimo allenatore, poi tutto è deflagrato. Ora anche la contestazione del tifo. Mi arrendo per me la Lazio resta un mistero.
La viola è appassita?
Sfido qualunque squadra a rimanere senza due bomber come Rossi e Gomez. Montella aveva puntato moltissimo sulla fase offensiva, poi la sorte non lo ha favorito.
Le genovesi?
Mi spiace molto che Delio Rossi abbia fallito alla Sampdoria. Sini?a Mihajlovic è stato capace di ridare smalto e motivazioni e poi ha disposizione un certo Gabbiadini, un ragazzo molto promettente e Maxi Lopez che garantisce la giusta fisicità all’attacco.
E il Genoa?
Lì sanno di calcio. Al Grifone sono arrivati giocatori come Thiago Motta, Milito, Palacio, il problema è che ad ogni estate la squadra viene smontata. Comunque la Juve contro il Genoa non avrà vita facile, anzi scommetto su una gara molto anglosassone.
Altalenante anche il Toro…
Ventura è un grande tecnico. Ma i valori in campo sono quelli che sono. Cerci è un ottimo giocatore ma non basta. Il campionato con il Torino è stato sincero, ma è una squadra che può crescere ancora.
Il Bologna che “tremare il mondo fa”?
Guardiamo chi ha perso nelle ultime stagioni: Di Vaio, Gilardino, Gabbiadini, Diamanti. Dobbiamo aggiungere altro?
Eccoci alle milanesi…
Una volta gli sceicchi erano Berlusconi e Moratti. Non è più così. L’Inter non ha grande qualità. Hernanes va bene. Vidic è uno dei migliori nel suo ruolo ma speriamo che abbia ancora voglia. Ci vuole un regista, un Samuel giovane. Ranocchia? Uno dei tanti a cui manca sempre un timbro. Se Mazzarri arriva 4° è un miracolo. Il Milan ha Balotelli. Un’incognita, una mina vagante. Mi ripeto: i numeri li ha ma ad agosto compie 24 anni, deve fare un salto che non è ancora riuscito a fare. Poi mandare via Allegri… La squadra è quella che è, tante mezze punte. Contro l’Atletico sarà dura e dietro i rossoneri rischiano parecchio. Speriamo.
(Cosimo Croce)

10 Marzo 2014
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