6:05 am, 21 Febbraio 14 calendario

I voti della mala dati alla Ferrero

Di: Redazione Metronews
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«Numerose sono le conversazioni dalle quali si trae prova dell’unitarietà della ‘ndrangheta e dello stretto collegamento della realtà piemontese con quella calabrese». È quanto scrive il tribunale di Torino nelle quasi 500 pagine di motivazioni della sentenza Minotauro, sulla ‘ndrangheta nel torinese. Il processo di primo grado si era chiuso il 22 novembre con 36 condanne. Tra loro l’unico politico è Nevio Coral, sindaco di centro destra di Leinì tra il 1994 e il 2005 condannato a 10 anni per concorso esterno in associazione mafiosa.
Dalle motivazioni emergerebbe che il sindaco  nelle regionali del 2010 abbia sfruttato l’appoggio dei calabresi per far eleggere la nuora, Caterina Ferrero, diventata poi assessore alla Sanità della Regione. Per  le elezioni piemontesi «le operazioni di intercettazioni permettevano di far emergere l’attività svolta dall’imputato affinchè la stessa fosse eletta» scrivono i giudici. E infatti dal contenuto di un’intercettazione del 27 aprile 2010 tra due ‘ndranghetisti, emerge come «Nevio Coral avesse, ancora una volta – si legge negli atti – chiesto ed ottenuto l’appoggio elettorale di personaggi appartenenti a famiglie notoriamente mafiose, promettendo qualcosa in cambio, senza poi tener fede agli impegni assunti».
(Rebecca Anversa)

21 Febbraio 2014
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