6:05 am, 12 Febbraio 14 calendario

Dottorati serve un anagrafe

Di: Redazione Metronews
condividi

Roma- Nicola Vittorio, Ordinario di Astrofisica a Roma Tor Vergata. Autore del libro “30 anni di dottorato di ricerca”.
Mi lasci fare l’avvocato del diavolo: se qualcuno investe una somma su una persona è lecito aspettarsi che questa ripaghi l’investimento nel tempo. Lo Stato investe migliaia di euro per ogni dottorando, ma alla fine i dottori trovano davvero un impiego stabile e vicino al loro campo d’indagine?
Una risposta l’avremo completa solo quando finalmente il ministero si doterà dell’anagrafe dei dottorati, strumento che consentirà di seguire longitudinalmente la carriera della persona e che tipo di occupabilità è in grado di ottenere.  
La sua visione?
Io credo che i dottori di ricerca riescano a trovare una loro collocazione: per formazione sono persone abituate ad avere una flessibilità di pensiero enorme, una capacità di innovazione.
Si può fare di più?
Sicuramente. 30 anni fa il dottorato era considerato il percorso necessario per intraprendere una carriera di tipo universitario. In Europa, oggi, un 50% trova lavoro fuori dall’accademia.
In Italia?
Noi soffriamo di una crisi strutturale: il dottorato è considerato ancora in larga misura come il passaporto per fare carriera universitaria.
Colpa dei gruppi accademici?
Sicuramente il sistema è perfettibile.
(Serena Bournens)

12 Febbraio 2014
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giornale
Più letto del mondo