Solarino paladina dei nerd italiani

I nerd al tempo della crisi. I latinisti che fanno i benzinai; il neurobiologo che fa il cameriere; l’archeologo che lavora con gli operai al manto stradale; l’antropologo i cui saggi sono pubblicati in mezzo mondo che cerca di farsi assumere come meccanico; l’esperto di macroeconomia che cerca di contare le carte a poker e poi il genio della biologia che aspetta un contratto e viene liquidato  in tronco. Ecco la banda “degli onesti” che si inventa una droga sintetica bomba, ma fatta con sostanze non illegali e la spaccia, facendo un sacco di soldi. E in mezzo a tutti loro, la solida giovane donna che ha la faccia di Valeria Solarino nell’opera prima di Sydney Sibilia, “Smetto quando voglio” dal 6 febbraio nei cinema.
Solarino, le somiglia questa donna pragmatica e organizzatrice?
Per nulla, io non programmo quasi niente e nella vita di coppia ascolto molto e mi faccio molto trasportare, raramente sono quella che decide. Infatti, io avrei voluto fare non questa parte, ma avere un ruolo nella banda.
Nella vita cosa è stata disposta a fare pur di lavorare?
Mi sono inventata di tutto: ho inventato di cavalcare perfettamente per avere il ruolo di Anita Garibaldi e non ero mai salita su un cavallo, oppure  ho negato di aver studiato quando cercavano solo attori della strada. Almeno io lavoro…
Invece i suoi ex compagni di studi?
Tutti i miei ex compagni di università che si sono laureati con voti altissimi fanno delle cose che nulla hanno a che vedere con i loro studi. L’unico che lavora è un mio compagno di corso chiamato dalla Sorbona a Parigi, ma a Torino, non avrebbe trovato nulla. Questa è la realtà.
E in futuro dove la vedremo?
A marzo inizio a girare “Mi chiamo Maya” ambientato in una casa famiglia tra ragazzine senza genitori e a fine febbraio mi vedrete in “Una donna per amica”, dove sarò un’ex tossica in comunità, sorella di Laetitia Casta. Infine, a primavera torno alla fiction “Una grande famiglia”.
Silvia di Paola