Justice Bieber nuovi guai

Ancora un guaio. Ancora un’accusa. Ancora un tribunale. Il periodo nero per Justin Bieber sembra proprio non finire mai. Mentre negli Usa migliaia di persone firmano la petizione a Barak Obama per togliergli il visto e rispedirlo in Canada, sua terra natale, proprio la magistratura canadese si è data da fare. Ieri, infatti, la polizia di Toronto ha incriminato la star con 50 milioni di follower per aver aggredito, il 30 dicembre 2013, l’autista di una limousine.
Il 19enne ieri si era presentato volontariamente in commissariato, dove è stato trattenuto per oltre due ore prima di essere rilasciato. Nel frattempo, fuori dal palazzo, si erano raccolti centinaia di persone tra  giornalisti, fotografi e fan disperate creando problemi di ordine pubblico. Tanto che sono dovuti intervenire numerosi agenti e le guardie del corpo per contenere la folla.
Rissa sulla Limou
Secondo la denuncia dell’autista di Limou, che sarà discussa il 10 marzo alla prima udienza del processo, Bieber e altre sei persone lo avrebbero colpito ripetutamente mentre cercava di sedare una rissa scoppiata tra i passeggeri dell’auto. Un episodio che va a sommarsi alle bravate già venute alla luce in questi mesi. A cominciare dalla gara in Lamborghini per le vie di Miami, per finire alla coca trovata nelle tasche del suo amico rapper Lil Za ospite nella sua magione di Los Angelews dalla polizia, intervenuta dopo la chiamata del vicino di casa del cantante, bersagliato da decine di uova.
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