9:00 pm, 27 Gennaio 14 calendario

QUELLA MINI STANGATA SU BANCOMAT E CONTI

Di: Redazione Metronews
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Roma. C’era chi lo aveva previsto: le banche, ancora una volta e nonostante i tanti soldi ricevuti per i “salvataggi”, avrebbero scaricato sui cittadini le proprie “sofferenze”. Ora lo certifica una ricerca dell’Università Bocconi, secondo la quale per recuperare redditività – visti i minori incassi da mutui e prestiti – le banche stanno “picchiando” sulle commissioni. A partire dal Bancomat: nel 2013 la spesa per il prelievo è cresciuta del 5% (da 2 a 2,10 euro in media).
Aumenti ben oltre l’inflazione
Ma salgono anche le altre commissioni dei conti correnti, come il prelievo allo sportello (da 1,5 a 2 euro) e il costo dello sforamento quando si va in rosso (cosa sempre più comune in tempi di crisi). Nei 12 mesi del 2013 il costo del conto corrente di dicembre (che raduna, oltre alle spese mensili, anche gli oneri di chiusura come le commissioni sui titoli o sugli scoperti) è salito del 5%, ben quattro volte l’inflazione: da 217,2 a 228,28 euro secondo lo studio dei ricercatori della Bocconi che hanno analizzato i conti ordinari di 10 banche. Ma l’aumento diventa del 43% se il confronto viene fatto con i 159 euro di tre anni fa.
Il “rosso” sempre più caro
La mini-stangata viene giustificata con il fatto che alcune operazioni implicano più lavoro dei dipendenti nel back office. Così ben 8 delle 18 commissioni sono state ritoccate con un rialzo medio del 20%: 3 euro per pagare le bollette allo sportello (da 2,5), 55 euro per il deposito titoli (da 50), un euro per chiedere i movimenti (da 0,5). Andare in rosso costa sempre di più: il tasso passivo medio è salito dal 18% al 20% e chi sfora il fido di 100 euro per dieci giorni paga fino a 50,51 euro.
 
(Metro)

27 Gennaio 2014
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