6:01 am, 22 Gennaio 14 calendario

PENDOLARI APERTA UN INDAGINE

Di: Redazione Metronews
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Roma. Vuole vederci chiaro, l’Authority dei trasporti. E il primo atto formale, dopo l’adozione del proprio regolamento, è stata l’apertura di un’indagine conoscitiva sui servizi di trasporto passeggeri. L’Authority intende così analizzare le condizioni economiche, la qualità dei servizi e i diritti degli utenti, inclusi gli schemi dei bandi di gara. Una bordata che era nell’aria ma che arriva proprio nei giorni decisivi per mettere a punto il testo di legge sul quale governo e Regioni stanno lavorando da mesi. E che proprio adesso rischia di naufragare.Legge a rischioL’intenzione del ministero di Lupi è infatti presentare la legge entro il 31 gennaio, ultimo giorno utile per “agganciare” il collegato alla Stabilità, e trovare un canale più veloce per l’approvazione. «Sarà una riforma», ci dice il sottosegretario De Angelis. Ma non tutti la pensano così. Braccio di ferro sui fondiSu alcuni punti proprio con le Regioni la tensione è alta. I fondi, in primis. «Bisogna rendere certi i fondi nazionali, svincolarli dal patto di stabilità. Lo so, sono un sognatore», conclude accennando a un motivetto di Peppino di Capri l’assessore ai Trasporti della Campania, nonchè presidente della Commissione trasporti della Conferenza delle Regioni Sergio Vetrella. Sindacati fuoriSul piatto ci sono 1,4 miliardi di euro di soldi regionali: il ministro vorrebbe che fossero vincolati al comparto trasporti. Ma i governatori fanno quadrato appellandosi all’autonomia di spesa. È qui che la discussione si è arenata. Tanto che è stata disdetta la convocazione del tavolo con i sindacati fissata per il 28. «Non mi pare che ci siano i tempi per collegarsi alla Stabilità. Più facile che il sottosegretario De Angelis stia pensando a un decreto legge di febbraio», ci dice Antonio Piras, coordinatore naizonale Fit Cisl. Cosa prevede la legge? «Altro che riforma, è una rivisitazione del settore» coninua Piras. Tra i punti che hanno raccolto maggior consenso, la norma che riduce i fondi del 2% a quelle regioni che non obblighino le aziende dei trasporti locali a consorziarsi. Ce ne sono 1200 in Italia, troppe, e troppo frammentate. «Non basta disincentivare, occorrono incentivi fiscali», sottolinea Piras. I sindacati hanno chiesto la clausola sociale per garantire chi lavora nelle municipalizzate, ma risposte per loro non sono arrivate. E intanto venerdì ci sarà lo sciopero del Tpl articolato in numerose città e il 5 febbraio quello nazionale, sul contratto di categoria.
(Stefania Divertito)

22 Gennaio 2014
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