6:03 am, 14 Gennaio 14 calendario

Il cinema italiano senza coraggio

Di: Redazione Metronews
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Cinema. Giovane, determinata, grintosa. È Costanza Quatriglio, regista di “Con il fiato sospeso”, il film che racconta la storia vera dei ricercatori della Facoltà di Farmacia di Catania avvelenati perché l’istituto  non smaltiva secondo la legge i rifiuti tossici.
Perché ha deciso di auto produrre il film?L’ho deciso dopo aver provato a condividere con il sistema produttivo “ufficiale” una storia che sembrava più difficile da “digerire” di quanto in realtà non fosse. È ispirata al diario di Emanuele Patanè, giovane ricercatore che studiava nei laboratori di chimica in cui non venivano adottate le misure di sicurezza nello smaltimento dei rifiuti tossici, morto di tumore al polmone nel 2003. In questi anni il cinema italiano ha avuto paura di misurarsi con i lati oscuri del nostro paese e io, a un certo punto, ho deciso che non avrei più aspettato.  È grazie ai miei collaboratori che il film si è fatto.
Il film quanto è costato? Diciamo che se ognuno fosse stato pagato per il lavoro che ha svolto, il film sarebbe costato molto di più…
Il suo prossimo lavoro?Spero in un film con una produzione solida alle spalle, non ho mai creduto nell’indipendenza a tutti costi.
(Tony Saccucci)

14 Gennaio 2014
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