6:05 am, 8 Gennaio 14 calendario

INCUBO SICUREZZA AI GIOCHI DI SOCHI

Di: Redazione Metronews
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Russia. A un mese dall’inizio delle Olimpiadi invernali di Sochi, previste dal 7 al 23 febbraio, sono scattate le annunciate misure di massima sicurezza.  A partire da ieri i militari russi hanno delimitato una zona di 80 miglia intorno alla città del Mar Nero: un’area che sarà pesantemente sorvegliata dai militari e in cui sarà bloccato l’accesso per tutti i visitatori non autorizzati. Sono stati dispiegati oltre 37.000 agenti, «in allerta da combattimento», ha precisato il ministro  per le Situazioni di emergenza , Vladimir Puchkov. La preoccupazione maggiore è la minaccia di un attacco da parte di militanti islamici dalla regione del Caucaso settentrionale. E i recenti attentati di Volgograd, costati la vita a 34 persone, hanno rafforzato queste preoccupazioni. La forze di sicurezza hanno imposto pesanti restrizioni alla popolazione locale, che nel week end è scesa in piazza per protesta.  «La polizia ferma tutte le auto e cerca di ritirare le nostre patenti di guida per mantenere le strade libere… solo i servizi speciali possono guidare», ha raccontato a Metro il 25enne Gregory Adler, abitante di Sochi. «Non mi sento affatto più protetto, sembra più che altro solo uno show». «Siamo tutti entusiasti dei giochi, ma vogliamo anche che questo incubo finisca presto – ha rincarato la dose  Buticova Ulyana, 20 – Poliziotti e metal detector sono ormai in tutte le stazioni ferroviarie e nei negozi». Preoccupate anche le organizzazioni per i diritti civili: «Per settimane abbiamo ricevuto segnalazioni di attivisti minacciati e intimiditi in nome della sicurezza» , ha detto Rachel Denber , vicedirettore della Divisione Europa e Asia centrale di Human Rights Watch. Anche gli esperti di sicurezza concordano nel ritenere che  i timori terroristici creeranno un’atmosfera difficile per i visitatori. «I russi stanno inondando l’area con personale di sicurezza per cercare di bloccare la zona –  ha spiegato Raymond Mey, senior program manager presso il Gruppo Soufan ed ex agente dell’FBI incaricato della sicurezza alle Olimpiadi Invernali del 2002. «Non ci sarà l’immagine di sport e pace che vorrebbe trasmettere il Comitato Olimpico Internazionale». Ma Mey ritiene anche che questo sarà l’unico modo di garantire la sicurezza.
 
(Kieron Monks e Yevgeniy Moruz – Metro World News)

8 Gennaio 2014
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