Coronavirus fase 3
1:00 pm, 9 Dicembre 20 calendario

Mes, la Camera approva la riforma

Di: Redazione Metronews
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ROMA. La Camera ha approvato con  314 voti a favori, 239 contrari e 9 astenuti la risoluzione della maggioranza sulla riforma del trattato del Mes. I parlamentari di Fratelli d’Italia dopo l’approvazione del testo della maggioranza hanno protestato esponendo in Aula le t-shirt con la scritta “M5S=Mes”.
Il discorso di Conte
Avanti con il Recovery Fund, nella speranza che i veti possano essere superati. E avanti con la riforma del Mes, con i dubbi della maggioranza con un obiettivo finale ancora più ambizioso: cambiare ulteriormente il Fondo Salva Stati, rendendolo uno strumento più comunitario e meno intergovernativo. Su questi due assi si muove la strategia del premier Giuseppe Conte, che ha illustrato stamani alla Camera la posizione che vorrebbe portare alla due giorni di riunioni di Bruxelles, domani e venerdì.
Recovery
Parlando del Recovery Fund, il premier ha rivendicato un cambio di rotta definito “irreversibile”, perché “per la prima volta l’Ue ha adottato politiche espansive” mettendo in condivisione parte del debito pubblico degli Stati. E’ vero, Budapest e Varsavia hanno minacciato il veto, preoccupate per le condizionalità sullo stato di diritto, ma “i cittadini dei 27 Paesi non perdonerebbero un segnale che contraddica lo storico accordo raggiunto”. Proprio mentre Conte era in aula, sono arrivate prime notizie di apertura a Ungheria e Polonia.
Per contrastare la pandemia, ha incalzato Conte, è fondamentale che da parte europea provenga un chiaro segnale di coesione nella lotta alla pandemia da Covid-19. Ed è per questo, ha aggiunto, che il Consiglio Ue “è orientato a dare impulso al mutuo riconoscimento dei test e a un efficace coordinamento europeo sui vaccini, con particolare riguardo alla loro distribuzione”.
Pacchetto Mes
 Passando al pacchetto Mes, approvato dall’Eurogruppo a fine novembre, in agenda per il Consiglio Ue per la giornata di venerdì 11, “resta la responsabilità delle Camere sulla ratifica”, ha sottolineato Conte. Palazzo Chigi, quindi, intende dare via libera alla riforma di Bruxelles. Ad ogni modo, saranno Camera e Senato ad avere l’ultima parola, con il via libera che dovrà arrivare nel 2021, da Roma e dagli altri Parlamenti nazionali.
 Al di là della riforma del Fondo del Lussemburgo, “l’Italia si farà promotrice di una proposta innovatrice” affinché vengano “riconsiderate in maniera radicale struttura e funzione del Mes”, ha detto il premier, indicando come modello al quale ispirarsi lo stesso Next Generation EU. Parole che potrebbero convincere quei 5Stelle che, all’interno di maggioranza, si erano mostrati scettici.
Conte, pur sottolineando che “il tavolo di confronto con le opposizioni rimane sempre aperto”, ha detto che il Governo ha bisogno della massima coesione tra le forze di maggioranza. “Il confronto dialettico è senz’altro segno di vitalità, ma è essenziale sia fatto con spirito costruttivo e non ci distragga”, ha aggiunto il premier.
 
 Nelle sue comunicazioni, Conte ha affrontato anche diversi dossier caldi che saranno discussi dai leader europei: dai rapporti con la Turchia (verso cui i segnali europei devono essere chiari, ma senza innescare escalation), alle relazioni con gli Stati Uniti. Guardando a Washington, il premier si è detto convinto che il presidente eletto, Joe Biden, “avrà un approccio positivo verso il multilateralismo e considererà l’Europa come un asset”. Ma “dobbiamo essere chiari e trasparenti con Washington, lavorando per l’autonomia strategica dell’Unione europea”, ha sottolineato Conte.
 
mbb/kat
 
 
 

9 Dicembre 2020
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