Coronavirus
3:41 pm, 24 Ottobre 20 calendario

Allarme Pronto soccorso “Situazione drammatica”

Di: Redazione Metronews
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La situazione drammatica nei Pronto soccorso italiani “è legata all’iper afflusso dei pazienti con sintomi riconducibili al Covid e alle difficoltà che stiamo trovando nel ricoverare i pazienti nei centri Covid identificati perché loro non hanno più posti letto”. Lo dice all’Agi Salvatore Manca, presidente della Società italiana di medicina di emergenza-urgenza (Simeu) che specifica: “Per questo motivo all’interno dei Pronto soccorso si trasformano le ‘osservazioni brevi intensive’ in reparti di emergenza Covid. Questo chiaramente con una dotazione organica e strutturale non ottimale per questa tipologia di gestione. Tutto ciò crea enormi problemi”. La presa d’assalto dei pazienti ai Pronto soccorso “è una situazione generale e riguarda tutte le regioni italiane – aggiunge Manca -. Ho sentito i presidenti due giorni fa e posso dirle che è così”. Non è invece uniforme la questione riguardante le strutture. “Chiaramente alcune regioni, quelle ubicate principalmente al centro-nord, hanno strutture più adeguate e riescono a dare risposte migliori. Anche perché hanno mantenuto i reparti Covid prevedendo una seconda ondata. Nelle regioni del centro-sud invece questo non è stato fatto. Molti reparti Covid si stanno approntando adesso e ci vogliono i normali tempi tecnici per farlo. Per cui i pazienti li stiamo seguendo noi. Si pensi solo che all’ospedale San Martino di Oristano da tre giorni il pronto soccorso è chiuso perché l’osservazione breve, dotata di 8 posti letto, ha 13 pazienti Covid positivi sintomatici ricoverati. E quindi l’ospedale non può svolgere il Pronto soccorso”. Per Manca questo è un esempio concreto “di situazione drammatica”. In altri casi, aggiunge il presidente di Simeu i Pronto soccorso stanno diventando “un parcheggio” in cui questi pazienti rimangono “anche per 3-5 giorni”.
Secondo Simeu la cosa prima cosa immediata da fare è quella “di riaprire i reparti Covid e far sì che i servizi territoriali funzionino e diano adeguate risposte. Le unità speciali di continuità assistenziale, che dovrebbero seguire i pazienti asintomatici positivi a domicilio, devono iniziare a funzionare seriamente. Altrimenti è normale che le persone si rivolgano sempre di più ai servizio ospedalieri e in particolare a quello aperto h24 che è il Pronto soccorso”.
Per Manca, infine, è necessario “tenere in considerazione il lavoro che stanno facendo i medici di Pronto soccorso in tutta italia. Non si nota mai troppo ma il fatto che stanno diminuendo i ricoveri in terapia intensiva, rispetto a marzo, è legato proprio al lavoro straordinario che stanno facendo i medici che operano nel servizio d’emergenza di pronto soccorso e 118 perché fanno sì che i pazienti non si aggravino e non finiscano quindi in terapia intensiva”, conclude.

24 Ottobre 2020
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