Jobs Act
1:32 pm, 1 Febbraio 17 calendario

Tempi lunghi e tempi corti

Di: Redazione Metronews
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Toccata soglia 40%. Sono i giovani senza lavoro tra i 15 e i 24 anni. Soluzioni? Le cifre Istat sono pietrificate su questi numeri. Almeno in Italia. Perché in Germania la disoccupazione è ai minimi.
Punto a capo, che la colpa non è del Jobs act, che il Governo non può essere processato perché il lavoro non lo crei nel retrobottega, e nemmeno si può dire che non vi siano incentivi per  le imprese, cosa rimane? La cristiana rassegnazione? Gli sputa ricette preconfezionate rispondono: crescita e innovazione. Tutto e niente. Qui il problema non sono i tempi lunghi quando, forse, ci saremo dotati di una strategia industriale, quello che vogliamo fare e come, e di maggiori investimenti stranieri, da noi, oltre ad un aggiornamento della mentalità sindacale con una bella rivoluzione nelle imprese dove il merito è mal pagato e nei modi di trovare lavoro, frutto per lo più della classica raccomandazione.  
Ma domani, rapidi rapidi, cosa si può fare per invertire il trend? Seguite i concorrenti dell’Eredità, su Raiuno, all’ora di cena. Per lo più giovani laureandi che vogliono fare i giornalisti per girare  il mondo (è solo emozione,!?, se, poi, vedono il Monte Bianco  in Sardegna). Oppure, vogliono entrare nel mondo dello spettacolo. Gli altri  solo avvocati e magistrati, in particolare i giovani del  Sud.
C’è una stortura nel nostro sistema scolastico e famigliare. Va bene spingere i giovani alla laurea ma indirizzarli a qualcosina di più manuale non sarebbe  male. Non abbiamo una scuola delle Arti e dei Mestieri (e neppure del Made in Italy)  per imparare la grammatica,  la matematica e come usare un tornio o un badile. Viviamo di flash mob. Tira la cucina, tutti a fare l’alberghiero. Tirava la comunicazione, negli anni Ottanta, tutti a fare tv. La tragedia scolastica è quella di sponsorizzare sogni vuoti, basta affamare la bestia: intasare le facoltà di comunicazione mentre i giornali chiudono non è cosa buona e giusta.
Piedi per terra e tanta volontà, imparare un mestiere deve essere l’obiettivo (anche fare il giornalista che non vuol dire diventare Mentana), sfondare e far soldi lo lasciamo al gratta e vinci. Nei paesini e nelle città metropolitane abbondano negozietti con sarte che ti fanno l’orlo dei pantaloni o rammendano abiti. Per lo più sono cinesi. Di grazia, c’è un ritorno all’agricoltura. I giovani, dopo le superiori non disdegnano i campi. Con le coltivazioni bio e green si aprono tante possibilità.  C’è poi il turismo che ha sete di idee e di manovalanza. Ovunque. Si può fare anche, ahinoi, in piena solitudine. E’ uno dei pochi casi dove l’Europa è benevola.
MAURIZIO GUANDALINI

1 Febbraio 2017
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