Scenari Immobiliari
6:30 pm, 27 Giugno 16 calendario

La Brexit aiuta il mercato ma ci vorranno due anni

Di: Redazione Metronews
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ROMA La Brexit avvantaggia le principali capitali europee e il settore immobiliare nel medio termine. Questo quanto emerge da un sondaggio effettuato da Scenari Immobiliari e svolto in Europa (60 campioni) e in Italia (40 campioni).
Oltre tre quarti ritiene che il deprezzamento della sterlina, il conseguente calo dei prezzi e la minore concorrenza tra investitori dovrebbe comportare un notevole aumento degli investimenti opportunistici a breve termine nel Regno Unito. Riflessione condivisa anche dall’analisi del Centro Studi  di Casa.it e da Investimentimmobiliariuk.
Più contraddittorie le opinioni sull’impatto sugli investimenti long term nel medio periodo. Quasi la metà del campione prevede un calo di entità modesta, mentre un terzo ritiene che, dopo un breve periodo di incertezza e di posticipazione delle decisioni di investimento, il mercato ritroverà il suo equilibrio e gli effetti saranno modesti. 
Tutti d’accordo sul fatto che gli effetti reali saranno valutabili solo alla fine dei due anni di transizione, essendo legati al modo in cui il processo di uscita dall’UE verrà negoziato. Già nel primo trimestre del 2016 gli investimenti nei settori residenziali nel Regno Unito sono calati di un terzo rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. 
Circa il 70% degli intervistati si aspetta lo spostamento di una parte dell’interesse degli investitori europei ed extra-europei dal Regno Unito ad altri Paesi europei. È convinzione comune che i maggiori benefici andranno ai mercati più liquidi, soprattutto tedesco e francese, che da diversi anni seguono il Regno Unito nella classifica delle nazioni che attirano la quota più consistente di investimenti. 
Nell’Europa del Sud si prevede un forte afflusso di capitali in Spagna e, in misura minore, in Italia. D’altra parte, è consistente la percentuale di operatori che non prevede variazioni significative nell’asset allocation, ritenendo più probabile un generalizzato rallentamento delle strategie di investimento delle società più importanti. 
L’aumento degli investimenti, ma soprattutto lo spostamento delle sedi delle società europee, dovrebbero comportare un aumento della domanda locativa, e dunque delle quotazioni, di uffici in altre città e, anche in questo caso, Parigi, Francoforte, Madrid e Milano trarranno i maggiori benefici.  
METRO

27 Giugno 2016
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