Tony Saccucci
6:00 pm, 16 Giugno 16 calendario

Scuola, un’afonia assordante

Di: Redazione Metronews
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Eccolo l’ultimo collegio docenti dell’anno scolastico 2015-2016, il primo anno dell’attuazione della contestatissima Buona Scuola. Una riforma, sarà bene ricordarlo, che passò sulla testa di tutti, parlamentari compresi, con un colpo di fiducia al Senato. Una riforma invisa alla stragrande maggioranza dei docenti. Contrastata per motivi diversi, alcuni discutibili, ma nel complesso per niente condivisa.
Quest’ultimo collegio docenti è stato uguale in tutte le scuole d’Italia. Neanche un accenno, fosse anche simbolico, al fatto che si sta cercando ancora di trovare l’attuazione di questa riforma che pecca anche di estrema imprecisione e approssimazione. Si è parlato di tutto all’ultimo collegio, sicuramente: dell’organico, poi del famoso organico del potenziamento, dell’altrettanto famoso ptof-ex-pof e poi varie relazioni tra cui la nebulosa alternanza scuola-lavoro. L’ultimo collegio ha certamente registrato un’oretta di slide. Ipotesi di lavoro per il prossimo anno, calendario e ponti, pentamestre quadrimestre  trimestre ma manco un accenno al fatto che ormai si lavora “dentro” questa riforma. È ovvio, si dirà: una legge deve essere applicata, e i docenti sono pubblici ufficiali. Va bene, dico io. Ma non posso però non meravigliarmi mentre vivo la “normalizzazione”. Come è possibile la normalizzazione? Come si dà la normalizzazione? La prima volta che ho incontrato questo termine fu al quinto anno di liceo, dopo la marcia su Roma. Con Mussolini al governo si dovette procedere alla normalizzazione del movimento fascista che normale non era. Ma come fu possibile? Fu possibile perché bla bla bla…. ma fu possibile, andò proprio così. Era successo, dunque era normale. Quasi un’inconsapevole maturazione del motto hegeliano secondo cui tutto ciò che è reale è razionale. Così, la classe docente italiana, una categoria che mi sembra ormai liquida, è – in un modo o in un altro – già assuefatta alla nuova realtà. Continuo a essere basito rispetto al fatto che il più grande sciopero dei docenti (quello del maggio dello scorso anno) si sia magicamente trasformato in questa afonia assordante in scena nell’ultimo atto dell’anno scolastico appena trascorso: l’anno primo dell’Era della Buona Scuola.
TONY SACCUCCI
insegnante e scrittore

16 Giugno 2016
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