Panama Papers
8:56 pm, 10 Aprile 16 calendario

Paradisi fiscali Troppa ipocrisia

Di: Redazione Metronews
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Un titolo? Meraviglia&Ipocrisia. La storia si ripete. E i copioni pure. Nessuna novità in cartellone. Le intercettazioni determinano le sorti politiche di questo Paese. Giusto o sbagliato, per me sbagliatissimo, però è  la routine da 20 anni e più a questa parte. Fiction, feuilleton, roba che solletica gli appetiti ingordi degli adoranti guardoni dal buco della serratura, praticamente tutti, e però, sempre, in modo noioso, montano meravigliate reazioni. Nell’era dei social dove la volgarità e la trivialità sono alla luce del sole, noi stiamo qui a stupirci se c’è tizio che dà del bandito a caio, perché non gli fa fare una certa cosa o perché ne approfitta dell’ex moglie seduta al tavolo del potere per curare degli interessi economici.  Saremmo felici e contenti se circolasse meno ipocrisia, scansando l’idea che tra delazione e sfoggio di moralismo d’accatto si possa far crescere un popolo. Noi, gente comune possiamo comportarci male mentre chi è al potere no?  
 
La patria è dove si hanno i soldi
Non voglio fare sfoggio ‘didattico’ di letture, tomi di autorevoli scienziati della politica ma, le lotte, senza esclusioni di colpi, tra chi sta al potere sono uno special one. Prendete la Chiesa che per via di tomi a disposizione ha quello più autorevole, la Bibbia: non ci pare che alle spalle di Papa Francesco, girino aureole  prossime di santità. La stessa reazione da educande del collegio delle vergine c’è stata per la vicenda dei paradisi fiscali. C’è Barbara D’Urso, Verdone e altri nomi noti: dove sta la meraviglia? Chi ha i soldi li porta,  a suo rischio e pericolo, dove si pagano meno tasse.  Però, anche qui,  giudicare gli altri, stupirsi, senza aver fatto prima, noi, un esame di coscienza è pesantemente ipocrita. Aggiungo che,  come per le intercettazioni, affidarsi al gioco dello sputtanamento, di chi, sicuramente per soldi, ha trafugato milioni di dati, che per essere visti per filo e per segno servono 30 anni, e li dà in pasto ai media mondiali generando un emozione e uno stupore morale momentaneo, ci pare una grande sciocchezza da perditempo. Forse ci saremo sbarazzati di qualche politico, di qualche attore, di qualche capitano d’industria ma il risultato è zero. Non è stato aggiunto o tolto nulla. Home is where money is, la patria è dove si hanno i soldi: i paradisi continueranno ad essere utilizzati finché ci saranno vantaggi fiscali. Vanno tolti i paradisi (impossibile) e inasprite le leggi per evasione fiscale (con il carcere) in ogni singolo Paese. E per una volta non perdiamoci nel livore di ragionamenti contro il ricco furbacchione solo perché vorremmo esserci noi al suo posto.

10 Aprile 2016
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