Maurizio Zuccari
8:31 pm, 29 Marzo 16 calendario

Assad, occhio agli amici della Nato

Di: Redazione Metronews
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Un vecchio, intramontato adagio recita: dagli amici mi guardi Iddio che dai nemici mi guardo io. Deve pensare questo Bashar Assad, srotolando sul tavolo i piani dei suoi generali per il rush finale contro lo stato islamico, alla notizia che la Nato si prepara a intervenire sul campo per dare la spallata finale all’Isis in Siria. In pochi mesi è accaduto l’impensabile, nel crocevia della guerra infinita in Medio Oriente. A settembre, appena pochi mesi fa, prima dell’intervento russo il presidente siriano era alle corde, dopo cinque anni di guerra civile seguita a una mancata primavera araba. Poi i russi hanno iniziato a fare la guerra davvero ai tagliagole del califfato e di Al Nusra, sparecchiando i traffici turchi e sauditi con l’Isis.
Ora, sulle macerie di Palmira appena riconquistata, e con Aleppo circondata e prossima a cadere, nuovi scenari si aprono sul fronte siriano e i burattinai della guerra si vedono costretti a correre ai ripari. Palmira è libera, grazie alle milizie hezbollah e iraniane che l’hanno riconquistata per conto di Assad, con l’ausilio dei reparti speciali russi, gli spetsnaz. Sulle ali dell’entusiamo, le forze del ricompattato esercito siriano preparano l’offensiva finale contro Deir Ezzor e Raqqa. La capitale del califfato che con le sue bombe mette a ferro e fuoco ben oltre le sabbie siriane: il cuore dell’Europa. Di contro, l’invincibile armata del novello Saladino è sulla difensiva, in rotta mentre i suoi mercenari coi tatuaggi della Us Navy e la stella di David in bella vista si squagliano e tutti, dalla Cia all’Ondus – l’osservatorio per i diritti umani in Siria portavoce dei ribelli antigovernativi, sul libro paga dei servizi di Londra – sottolineano come l’Isis sia alle corde e occorra fare presto per dargli la spallata finale.
Prima che non ci sia più niente da buttare giù e la creatura mediatica che terrorizza il mondo, partorita fuori dalle madrasse, si squagli come neve al sole. Già a metà febbraio, a Bruxelles gli stati maggiori Nato discettavano su come mettere congiuntamente & finalmente piede in Siria. Poi a Bruxelles sono scoppiate le bombe, e l’evento catalizzatore ha spinto persino il Belgio a mettere a disposizione i suoi sei bombardieri per l’Alleanza che dovrà schiacciare una buona volta la testa al serpente che morde l’Occidente. Il Pentagono tuona: l’Isis ha perso il 40% dei territori, si faccia presto. Assad trema. Dagli amici dei suoi nemici lo guardi Dio, quale esso sia.
MAURIZIO ZUCCARI
Giornalista e scrittore

29 Marzo 2016
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