Libri/Lorenzo Beccati
7:06 pm, 9 Marzo 16 calendario

Beccati indaga nella notte il lato oscuro di Milano

Di: Redazione Metronews
condividi

INTERVISTA In una banca di piazza Cinque Giornate, a Milano, dei clienti si trasformano all’improvviso in criminali capaci di uccidere. Parte da qui «Aenigma» (Nord, p 384, euro 16,90), il nuovo romanzo di Lorenzo Beccati, folle corsa per cercare di anticipare e di fermare l’uomo in nero, presente al colpo che continua a colpire per le vie e i luoghi simbolo di Milano: corso Buenos Aires, la Pinacoteca di Brera, la Scala, il Duomo. Lorenzo Beccati, autore televisivo (da «Drive in» a «Striscia la Notizia»), per scrivere questo giallo è partito dalla biografia di Franz Anton Messmer, vissuto nella metà del ‘700, l’antesignano dell’ipnosi con l’idea di riproporre ai giorni nostri un uomo altrettanto portentoso.
In questo romanzo al centro di tutto c’è l’ipnosi, l’uso distorto che ne fa un criminale. Trova questo attuale?
Sì. Ci sono e ci sono stati, dei politici che hanno cercato di ottenebrare le nostre menti, di alienarci e di renderci dei sonnambuli in loro balia. Per fortuna ci stiamo svegliando.
Chi deve fermare il criminale è un commissario di polizia che si serve di una donna berbera esperta in linguaggio del corpo. I vecchi di tipi di indagine oggi non funzionano più?
I nuovi mezzi tecnici in mano alla polizia si sono evoluti molto, ma credo   che ci sia comunque bisogno di una mente aperta, capace di sondare l’illogico, di guardare dove gli altri si voltano.
Milano manifesta un lato oscuro, crudele. Lei la vive veramente così?
No, sono cose romanzate, certo, ma plausibili. Io vivo Milano solo di notte e spesso con l’oscurità certi luoghi di questa meravigliosa città si permeano di mistero.
Che tipo di violenza c’è a Milano?
Nascosta, mai esibita, una consorteria dedita a una delinquenza in giacca e cravatta.
Il suo lavoro di autore tv quanto l’ha aiutata a scrivere gialli?
È stato un grande allenamento stilistico. M’impone una scrittura asciutta, alla costante ricerca della parola precisa e un narrare serrato, essenziale. 
ANTONELLA FIORI
@aflowerinlife
 

9 Marzo 2016
© RIPRODUZIONE RISERVATA