Claudio Camarca
8:00 pm, 10 Febbraio 16 calendario

Un sottile ideale di bellezza

Di: Redazione Metronews
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Una sottile linea rossa. A unire le violenze perpetrate a Colonia con quanto mandato in onda giorni fa dalla nostra tv. Sottile linea rossa ammantata dalla veste ipocrita e giustificazionista del politicamente corretto. Che da un lato provvede a fornire alibi “culturali” e sociologici, e dall’altro s’impegna a onorare pelosamente il ravvedimento del figliol prodigo, dando voce ai suoi peccati. Nel mezzo, o per meglio dire sotto i piedi, la dignità delle donne offese, il rispetto per la vittima, l’incapacità di separare loglio dal miglio. Quasi a fornire la visione di una stessa medaglia in grado di tenere insieme due facce distorte. Se le donne tedesche non se ne andassero in giro divertite e in minigonna non ci sarebbero stati gli stupri. Se la donna italiana non si fosse rifiutata Varani non avrebbe armata la mano. Questo il messaggio arrivato. Carnefice e innocente legati in un vincolo che è un nodo scorsoio, stretto a impiccare il rispetto per la persona. Un corto circuito figlio evidente della cecità occidentale di riuscire a scorgere il futuro che ci sta venendo contro. Un mondo nuovo (già annunciato da Huxley?) del quale non stringiamo le redini.
Apprendisti stregoni come nel film Fantasia di disneyana memoria. Così, incapaci di metterci al passo, di riformulare pensiero basandoci sulle nostre radici, abiuriamo secoli di conquiste civili, cancelliamo la vittoria della riflessione sulla barbarie. Pronti a ridiscutere i molti passi operati nella direzione di una convivenza civile, dove ad esempio le donne siano considerate al pari dell’uomo, con il rispetto reciproco per le differenze di genere. Quasi fosse più semplice arrendersi davanti alle asperità dettate da questo tempo liquido, dal crollo delle frontiere geografiche e culturali che invece imporrebbe un nuovo alfabeto per scrivere un vocabolario compiuto. Atterriti dalla grandezza della sfida, in un’Europa aggrappata con le unghie all’estetica del selfie in photoshop, che vive la modernità come sinonimo di gioventù, rischiamo di seppellire valori per i quali tanti hanno combattuto, ideali raggiunti e altri a cui si può guardare. Disperdendo nel vento la possibilità di bellezza.
 
CLAUDIO CAMARCA
regista e scrittore

10 Febbraio 2016
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