Scuola
8:37 am, 3 Maggio 15 calendario

Verso una scuola conflittuale e confusa

Di: Redazione Metronews
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L’articolo 6 del DDL, definisce la composizione dell’organico dell’autonomia, aggiungendo ai posti comuni ed a quelli di sostegno i posti per il potenziamento dell’offerta formativa. Tale consistenza verrà determinata tenendo conto del fabbisogno di posti indicati da ogni istituzione scolastica nel POF triennale e su decreti in accordo con il MIUR, il MEF e con il MPA sentita la Conferenza unificata, comunque nel limite massimo di risorse finanziarie. L’art. 6 al c. 2, dello stesso Disegno, invece dispone che tale organico verrà determinato ogni tre anni su base regionale come riportato, ma verrà ripartito fra le Regioni sulla base del numero di classi, nonché della presenza di aree interne (queste rappresentano una zona molto vasta del nostro paese), di aree a forte processo immigratorio e di aree caratterizzate da elevati tassi di dispersione scolastica. Rispetto alla normativa vigente però, nel momento della ripartizione fra le Regioni, non è più previsto il coinvolgimento della Conferenza unificata, e questo ci lascia molto perplessi. A cosa si deve l’esclusione? Chi controllerà l’avvenuta ripartizione qualora non fosse equa? Su tale base, i DS attribuiranno i posti spettanti al personale iscritto nell’albo territoriale, quindi ci sarà una riunione di DS che si ripartiranno i docenti? Sempre all’art 6 c. 3 risulta che il DS utilizzerà il personale docente inserito nella dotazione organica dell’autonomia per la copertura delle supplenze temporanee fino a dieci giorni, eventualmente integrando il trattamento stipendiale qualora il docente sia impiegato in un grado di istruzione superiore, con quali titoli però e con quali finanziamenti? Nello stesso comma poi si prevede, inoltre, che il medesimo personale è “tenuto ad assicurare prioritariamente la copertura dei posti vacanti e disponibili”, prioritariamente? Non essendoci più la graduatoria chi stabilirà la priorità della scelta del personale? Dalla formulazione sembrerebbe, dunque, che il personale docente della dotazione organica dell’autonomia verrà utilizzato, in modo prioritario rispetto alle supplenze temporanee e per la copertura delle supplenze annuali. Al riguardo, credo sia opportuno che vengano dati necessariamente dei chiarimenti: autonomia perché? Da quanto si evince è il classico organico che di fatto andrà a coprire le cattedre vacanti e le supplenze temporanee. Quello che si legge è solo una rimodellamento dell’attuale sistema, che a breve termine porterà ad una Scuola conflittuale destinata alla deriva.
MARIELLA PETRINI

3 Maggio 2015
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