Brasile buona la prima 3 1 Ma che fatica con la Croazia

Calcio. Buono il risultato, non la prestazione. Il Brasile si fa prendere dall’emozione e rischia il primo passo falso del “suo” Mondiale. A salvarlo, però, ci pensano Neymar (che mette fine al digiuno dei numeri 10 carioca) e, soprattutto, un rigore molto generoso concesso dal giapponese Nishimura.
In avvio il peso delle aspettative sembra schiacciare i verdeoro. Il Brasile è anemico, incapace di trasformare in occasioni da gol il palleggio dei centrocampisti. Merito anche di un approccio perfetto della Croazia. Gli uomini di Kovac compattano le linee e tolgono spazio ai padroni di casa, ma senza rinunciare ad attaccare. Soprattutto con Olic, capace di far passare un brutto quarto d’ora a Dani Alves. Al 6’ l’ex Bayern sale sulla scala, anticipa l’esterno del Barça e trasforma un cross dalla destra in un’inzuccata che si spegne di poco fuori. Gli va decisamente meglio 5’ più tardi, quando macina la banda mancina e mette in mezzo. Jelavic manca il tap in vincente ma manda in confusione Marcelo, che appoggia nella propria porta la palla che vale lo 0-1.
Il Brasile accusa il colpo e prova a reagire affidandosi più allo spunto dei singoli che al gioco. Paulinho prima e Oscar poi tentano di pescare il jolly da lontano, ma senza creare grattacapi a Pletikosa. Così al 28’ si accende Neymar. Il n° 10 riceve da Oscar e da fuori area lascia partire un sinistro a incrociare che passa sotto le gambe di Lovren, incoccia sul palo interno e batte l’estremo difensore croato non proprio impeccabile. La ripresa è col freno a mano tirato. La svolta al 68’, quando la mano di Lovren sfiora la spalla di Fred che cade. La giacchetta nera si lascia ingannare e concede un penalty che Neymar non sbaglia. Prima della fine c’è gloria per Oscar, che al 91’ segna il 3-1. Il gioco fatto vedere può bastare per superare un girone con Messico e Camerun, ma per arrivare in fondo Scolari dovrà lavorare. E tanto.
(Andrea Romano)