8:46 pm, 10 Giugno 14 calendario

L altra faccia dei mondiali tra scioperi e rischio caos

Di: Redazione Metronews
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L’altro Brasile è quello dove, dopo cinque giorni consecutivi di stop, la metropolitana di San Paolo ha ripreso a funzionare per la sospensione ( per due giorni) dello sciopero. Ma occhio: i sindacati avvisano che se non verranno accolte le richieste (aumento salariale del 12,2% a fronte dell’8,7% offerto dall’azienda)  la protesta riprenderà domani, giorno in cui allo stadio Itaquerao di  San Paolo (nella foto) si giocherà Brasile-Croazia, match d’esordio.
C’è chi dice noQuel che è certo è che almeno sette organizzazioni contrarie ai Mondiali in Brasile manifesteranno giovedì a San Paolo, sotto lo slogan “Il 12 giugno niente Coppa”. Un’altra manifestazione è andata in scena ieri sulla spiaggia di Copacabana, a Rio: su enormi palloni sono state tracciate croci rosse e la riproduzione di un casa di lamiera e cartone per ricordare le condizioni di vita nelle favelas. Senza dire che nei giorni scorsi altre categorie erano scese in piazza per chiedere paghe più alte, trasformando il calcio in un terreno di scontro  sindacale. A loro si sono aggiunti i movimento deisenzatetto. Amnesty International ha anche lanciato l’sos sulla violenza delle forze dell’ordine: la presidente Dilma Rousseff, infatti, ha schierato un numero ingente di poliziotti per il mondiale.
Altro morto sul lavoroA chiudere il quadro, ieri, un incidente mortale sul lavoro in un cantiere di San Paolo, uno dei tanti che hanno costellato la realizzazione delle infrastrutture: un operaio è morto e due sono rimasti feriti nel crollo di una sopraelevata.  
Parlano gli inglesiE poi c’è il campo. Gli azzurri si sono allenati sotto il diluvio, ieri sul campo del Portobello Resort di Mangaratiba: unico assente Verratti, che deve smaltire un attacco febbrile. E gli inglesi hanno parlato degli “italians”: «Se preferisco Balotelli o Immobile? Non dovete chiederlo a me, ma a Prandelli – ha ironizzato il ct inglese Roy Hodgson, che poi ha spiegato – l’Inghilterra deve concentrarsi non su un singolo giocatore, ma sul gioco dell’intera squadra. Se ad esempio ci concentriamo su Balotelli, diamo il via libera a Pirlo o a un altro».
(metro)

10 Giugno 2014
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