Scuola
7:13 pm, 11 Settembre 20 calendario

Suona la campanella tra dubbi, focolai e polemiche

Di: Redazione Metronews
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Con una circolare il Ministero dell’Istruzione fornisce le “Indicazioni operative relative alle procedure di competenza del dirigente scolastico riguardo ai lavoratori fragili con contratto a tempo indeterminato e determinato”.
Facendo riferimento alla circolare interministeriale del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali e del Ministero della Salute del 4 settembre 2020, il documento ricorda che la condizione di fragilità “è da intendersi temporanea ed esclusivamente legata all’attuale situazione epidemiologica”.
Ormai ci siamo. O, almeno, dovremmo esserci. È questo lo spirito con cui si sta arrivando al 14 settembre, giorno in cui suonerà la campanella nella gran parte delle scuole d’Iralia. Ma su molti temi c’è ancora confusione e si cerca di correre ai ripari nelle ultime ore. La Spezia, ad esempio, ha rinviato l’apertura al 24 considerando l’andamento dei contagi in città.
Lavoratori fragili
Il ministero dell’Istruzione ha emanato in queste ore una circolare sui lavoratori fragili. Ricordando che il requisito dell’età da solo non è sufficiente la circolare precisa che il concetto di fragilità va individuato ”in quelle condizioni dello stato di salute del lavoratore rispetto alle patologie preesistenti che potrebbero determinare, in caso di infezione, un esito più grave o infausto e può evolversi sulla base di nuove conoscenze scientifiche sia di tipo epidemiologico sia di tipo clinico” e quindi “a maggiore fragilità nelle fasce di età più elevate va intesa sempre congiuntamente alla presenza di comorbilità che possono integrare una condizione di maggiore rischio”. Insomma età e condizioni di salute.
Per stabilire la situazione di ‘fragilità’ la circolare prevede che il lavoratore richieda al dirigente scolastico di essere sottoposto a visita attraverso l’attivazione della sorveglianza sanitaria e fornirà al medico competente, al momento della visita medesima, la documentazione medica relativa alle pregresse patologie diagnosticate, a supporto della valutazione del medico stesso.
Per gli studenti con fragilità è invece in arrivo un’ordinanza che sancisce per loro il diritto alla didattica a distanza.
Prefabbricati
Nel frattempo c’è chi si arrangia come può. Come l’istituto comprensivo statale di Via Console Marcello a Milano che ha previsto l’installazione dei primi sei dei 50 moduli temporanei acquistati dal Comune e destinati a ospitare gli alunni di alcune classi milanesi ancora oggetto di interventi di manutenzione. Si tratta di prefabbricati in legno, progettati, spiega Palazzo Marino, per rispondere alle esigenze legate al contrasto nella diffusione del Covid e fornire, allo stesso tempo, un luogo confortevole per la didattica.
La temperatura
Saranno quindi 12 le Regioni a iniziare, più la Provincia autonoma di Trento, ma a poche ore dalla campanella non mancano incertezze e polemiche. In visita a una scuola di Biella, la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ha paventato la possibilità di impugnare il decreto della Regione Piemonte che impone agli istituti di misurare la temperatura degli studenti. “Il ministero ha detto che le temperature vanno prese a casa perché non è giusto che studenti contagiati utilizzino i mezzi di trasporto per arrivare a scuola” ha spiegato la responsabile dell’Istruzione richiamando le linee guida stilate di recente. Intanto oggi il ministero di Viale Trastevere ha inviato ai dirigenti scolastici una nota riepilogativa sul tema della distruzione delle mascherine e su altri aspetti di carattere organizzativo e finanziario connessi alle attività per la ripresa dell’anno scolastico.
“Per noi lasciare che siano le famiglie a misurare la temperatura dei bambini prima di andare a scuola non è sufficiente se non c’è un controllo efficace.
Abbiamo chiesto che ogni giorno le famiglie certifichino di avere misurato la febbre ai bambini e abbiamo raccomandato alle scuole di misurarla loro, se possono. E di farlo comunque se manca la certificazione. Non è una provocazione, è una forma di tutela. Non mi sembra di avere chiesto la luna”. Ha ribadito il governatore del Piemonte, Alberto Cirio, che così difende la sua ordinanza sulla scuola. 
Mascherina e certificati
In attesa del completamento del rinnovo degli arredi scolastici nel breve periodo, seguendo le indicazioni del CTS e quanto già comunicato il 13 agosto dal ministero, potrà essere consentito lo svolgimento dell’attività didattica in presenza tramite l’utilizzo della mascherina, strumento di prevenzione cardine da adottare, unitamente alla garanzia di periodici e frequenti ricambi d’aria, insieme con le consuete norme igieniche.
 Dal canto loro, i dirigenti tramite la voce del presidente dell’Associazione nazionale presidi Antonello Giannelli chiedono la reintroduzione di un obbligo di certificazione al rientro a scuola degli studenti assenti, almeno sopra i tre giorni di malattia. “Ad oggi, a tre giorni dall’avvio dell’anno scolastico, solo la metà dei docenti sì è sottoposta al test sierologico relativo al Covid-19: tra questi sono stati riscontrati 13mila casi positivi. Statisticamente potremmo, dunque, avere altri 13mila, tra maestre e professori, non testati e che nelle prossime ore entreranno in contatto con i nostri ragazzi. 
Spazi
Rimane anche il tema degli spazi: circa 50 mila studenti non avranno lo spazio a sufficienza per restare in classe distanziati. Per loro, mascherine anchd in classe o didattica a distanza. È una soluzione tampone ma necessaria. Cosi come potranno lavorare a distanza quegli insegnanti che dovessero risultare positivi al tampone ma asintomatici. 
Test sierologici
Alcune regioni hanno ordinato e promesso test sierologici agli insegnanti, come la Campania, ma laddove si stanno effettuando le percentuali dei contagiati sono molto basse. Test necessari comunque anche a prevenire la diffusione dei focolai. 
 
Chiamata veloce
Sono partite le chiamate veloci di supplenti chiamati “insegnanti Covid”, si tratta di migliaia di docenti che secondo le richieste dei sindacati, dovranno poi essere stabilizzati. Ma non tutto sta funzionando al meglio: le graduatorie hanno mostrato numerosi errori e in al uni casi è stato necessario ricominciarecn i conteggi, allungando i tempi.
I dubbi
Riusciranno gli autobus, dove sarà possibile salire per l’80% della capienza, a contenere tutti gli studenti? Cosa accadrà esattamente in caso di focolaio in classe? Riusciranno i fondi appena stanziati per lo smart working a dare respiro ai genitori lavoratori costretti a casa da figli in quarantena? Sono tanti i dubbi che ancora affliggono la ripresa delle lezioni. La ministra promette soluzioni veloci ed efficaci ma le rassicurazioni non bastano e gli studenti hanno già indetto la prima manifestazione di protesta, una settimana dopo l’inizio delle lezioni.

11 Settembre 2020
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