DOCUMENTARI
12:02 am, 7 Settembre 20 calendario

Il viaggio nella birra di RS Productions

Di: Redazione Metronews
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La vocazione culturale di RS Productions  è espressa dalla casa editrice di sua proprietà Web Magazine Makers, che tra l’altro, come la cronaca ha ampiamente testimoniato, ha da non molto acquisito la licenza per l’Italia dei celebri storici periodici “Rolling Stone” e “Variety”. Vocazione culturale del resto ampiamente confermata da un recente programma di produzione cinematografica, ora al quarto lungometraggio, con A tutta birra (nei cinema il 14, 15 e 16 settembre), che fa seguito a Vitrum, riguardante la produzione vetraria a Murano (nei cinema il 24, 25 e 26 agosto di quest’anno), Born in the street, sull’arte visiva di strada (nei cinema il 31 agosto, 1 e 2 settembre di quest’anno), Barman & Bartenders, sul mondo di barman e affini (nei cinema il 7, 8 e 9 settembre).
Quello della birra è un antichissimo e complesso mondo poco conosciuto dai più e in fondo piuttosto sottovalutato, sicuramente a causa dell’imperante uso del vino per accompagnare i vari piatti del pranzo e della cena. Oggi la produzione birraria vede non solo un notevole sviluppo tanto della quantità che della qualità, ma pure una notevole e diversificata offerta, grazie soprattutto ai sempre più numerosi centri di produzione artigianale. Un mondo dunque da rivelare nella sua vera realtà, nei suoi veri valori, nelle opportunità di alternativa al vino che oggi pone al moderno consumatore. Di ciò si incarica appunto A tutta birra, lungometraggio opera di Davide Cisterna e di un affiatato gruppo di collaboratori di alta professionalità.
Il film si sviluppa attraverso una tecnica di montaggio particolarmente coinvolgente, che conduce in maniera gradevole lo spettatore nel mondo rappresentato unendo o alternando abilmente parola e immagini. Consta di cinque parti per cinque diverse location, ognuna delle quali pone al centro le vicende umane e professionali di un imprenditore di spicco della produzione birraria italiana, attraverso la sua stessa testimonianza. Segue, per ognuna delle parti, una dimostrazione culinaria, con la birra ingrediente centrale, da parte di una particolare figura della cucina italiana, il cosiddetto Chef della Birra.
La prima parte del film vede al centro il Birrificio Curtense di Passirano (BS) in Franciacorta, piccola ma importante industria produttrice di birra artigianale, dove la maturazione delle bottiglie avviene in una ex miniera dall’aspetto veramente suggestivo. La seconda parte è girata nei locali ottocenteschi del Birrificio San Michele a Sant’Ambrogio di Torino, posta al centro di una campagna ricca di pure acque sorgive con cui vengono confezionate le varie birre, ognuna delle quali dedicata a una celebre opera lirica. La terza parte visita il Birrificio Soralamà, collocato nella campagna di Vale, nella bassa Val di Susa, luogo non solo di una produzione che accoppia ottimamente antiche tradizioni e una avanzata tecnologia, ma pure di uno dei più prestigiosi istituti di formazione nel campo della birra. Col Birrificio Lambrate, nella quarta parte del film, entriamo invece nella piena dimensione urbana del noto quartiere milanese, in una imponente fabbrica che si avvale di una tecnologia avanzata ma che mantiene la genuinità dei prodotti, maturati in botti originariamente destinate alla distillazione. Infine col Birrificio Baladin Open Garden di Piozzo, in provincia di Cuneo, nella quinta parte del film, si passa a una vera e propria dimensione agraria. Il birrificio, che ospita pure una struttura agrituristica, impiega infatti ingredienti prodotti in loco, garantendo una produzione al 100% made in Italy.

7 Settembre 2020
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