DOCUMENTARI
12:01 am, 31 Agosto 20 calendario

Dietro il bancone: RS propone Barman e Bartenders

Di: Redazione Metronews
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Dopo Vitrum di Giovanni Fortunato, ampio viaggio nel mondo della produzione vetraria soprattutto di Murano (nelle sale cinematografiche il 24, 25 e 26 agosto) e Born in the street di Davide Cisterna, penetrante sguardo sul complesso e spesso travisato mondo dell’arte visiva di strada (nei cinema il 31 agosto, 1 e 2 settembre), RS Productions propone adesso Barman e Bartenders, anch’esso di Davide Cisterna, attento e attraente excursus sulle diverse realtà e figure di quello che genericamente chiamiamo “barman” (nelle sale il 7, 8 e 9 settembre).
Che quello dei barman sia d’altronde un universo tanto importante da un punto di vista affaristico quanto spesso attraente da un punto di vista professionale e umano, lo hanno mostrato film come Cocktail di Roger Donaldson, uscito nel 1988, con Tom Cruise e Bryan Brown, nei panni di due avventurosi barman acrobatici che grazie all’invenzione di un nuovo cocktail diventano tra i personaggi più celebri del mondo dell’intrattenimento di New York. Il film estremizza, in effetti, una realtà nata in America che tuttavia si è imposta anche in Europa e in Italia.
Barman & Bartenders, con un taglio rigorosamente documentaristico ma non per questo disattento agli aspetti umani che si legano a tali professionalità, grazie a una tecnica che alterna abilmente informazioni, testimonianze e suggestioni visive, si addentra nei vari spazi e aspetti di un mondo non del tutto conosciuto dai più, suscitando nello spettatore curiosità e alla fine, come è dei prodotti più riusciti della comunicazione creativa, un diverso atteggiamento dello spettatore verso il mondo rappresentato.
Il film si sviluppa su tre parti-location. La prima, girata nei locali di “The Stage” di Milano, è dedicata alla figura del barman classico. Una particolare attenzione è qui rivolta alla carriera del barman di successo, che ha acquisito notevole competenze non solo in fatto di ingredienti ricercati, quali particolari distillati e rarissimi aromi, ma pure nell’accoglienza del pubblico e nella gestione della cosiddetta “cocktail workstation” se non dell’insieme del locale.
La seconda parte, girata tra le sale del “Talea”, un cocktail bar sperimentale di Milano definito “cucina liquida”, si addentra nella avanguardia del settore, ove le bevande sono anche frutto di operazioni culinarie complesse, supportate spesso da una tecnologia avanzata.
La terza parte, ambientata nei locali della prestigiosa scuola “Flair Accademy” di Milano, si occupa del “flair bartending”, ossia della spettacolarizzazione delle tecniche di preparazione dei cocktail attraverso elementi coreografici e movimenti acrobatici, grazie a cui il cliente diventa, oltre che consumatore, un vero e proprio spettatore.       

31 Agosto 2020
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