Cinema
12:27 pm, 30 Giugno 20 calendario

Al TaorminaFilmFest arriva Nikolaj Coster-Waldau

Di: Redazione Metronews
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TAORMINA Si accendono le luci sul Taormina FilmFest. Il festival diretto da Leo Gullotta e Francesco Calogero partirà l’11 luglio, in sala e su MYmovies.it, con cerimonia di chiusura nel suggestivo scenario del Teatro Antico il 19 luglio. Sarà lì che Nikolaj Coster-Waldau, primo ospite internazionale della 66esima edizione e amato interprete de “Il Trono di Spade”, ritirerà uno dei Taormina Arte Awards.
L’attore danese, il più giovane ad accedere alla Danish National School of Theatre and Contemporary Dance, ha debuttato in teatro con ruoli intensi e universali di tragedie come Amleto e al cinema con l’apprezzato thriller Nightwatch (1994) di Ole Bornedal. Ed è stato solo l’inizio di una carriera in continua ascesa tanto in Europa quanto nelle produzioni d’oltreoceano, tra il grande schermo – con Enigma (2001) di Michael Apted prodotto da Mick Jagger e tratto dall’omonimo romanzo di Robert Harris, Black Hawk Down (2001) e Le Crociate (2005) di Ridley Scott, Wimbledon (2004) e Firewall (2006) di Richard Loncraine – e il fortunato universo della serialità televisiva – da New Amsterdam (FOX) all’indiscusso successo delle amatissime otto stagioni di Game of Thrones (HBO), ideate da David Benioff e D. B. Weiss dal celebre ciclo di romanzi di George R. Martin.
E proprio nel pluripremiato fantastico mondo di Westeros, il carisma e la caratterizzazione del personaggio di Jamie Lannister nello show del network americano lo consacra come una star planetaria e gli vale ben due nomination consecutive ai Primetime Emmy Awards come Outstanding Supporting Actor in a Drama Series al pari di numerose altre agli Screen Actors Guild Awards, ai Critics’ Choice Television Awards, ai Saturn Awards and ai People’s Choice Awards.
Già protagonista di La madre (2013) di Andrés Muschietti, Oblivion (2013) di Joseph Kosinski, Mille volte Buona notte (2013) di Erik Poppe, Second Chance (2015) di Susanne Bier e di Gods of Egypt (2016) di Alex Proyas – ormai pronto a smettere i panni dello “Sterminatore di Re” di GOT – il suo talento ha continuato a bucare lo schermo in La fratellanza (2017) di Ric Roman Waugh e in Domino (2019) di Brian De Palma.
Ambasciatore di buona volontà a favore del Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo, Nikolaj Coster-Waldau si batte per istanze sociali come l’uguaglianza di genere e i cambiamenti climatici.
Tornando al festival vero e proprio, la locandina, realizzata da Ginevra Chiechio, è più che una  spontanea citazione iconografica de Il Gattopardo, fortunato caso letterario nato dalla penna di Giuseppe Tomasi di Lampedusa e colossal di Luchino Visconti, padre del neorealismo, che nel 1963 si aggiudicò la Palma d’oro al Festival di Cannes. È un omaggio a una perfetta disposizione di corpi sublimata da un abbraccio tra Tancredi e Angelica – rappresentanti di due antitetiche e camaleontiche classi sociali attratte e sintetizzate dal trasformismo che ispira gli equilibri sociali risorgimentali – e ai loro straordinari interpreti. Passione, complicità, tenerezza e seduzione: la scelta simbolica del rosso enfatizza la componente emotiva di cui la Sicilia è intrisa. La sensuale posa dei due fascinosi amanti, eternati da Alain Delon e Claudia Cardinale in un istante di intimità che si staglia contro la frenesia del ballo, è quindi omaggio a un manifesto di gattopardesca sicilianità, a un orgoglio ingenerato da una naturale capacità di adattamento.
Così il festival, fiero del prestigio del suo blasone, sul tema delle tradizionali soluzioni cromatiche e di un’ideale rielaborazione del logo con la ripartenza del suo toro, eccezionalmente si trasforma e si rinnova nella speranza che, secondo il celebre motto, tutto cambi affinché resti com’è.
Dodici i titoli della principale categoria competitiva, destinata alle opere prime e seconde, che saranno proiettati al Palazzo dei Congressi, tutti a ingresso libero e su prenotazione.
Il titolo d’apertura sarà l’anteprima italiana di “Il était un petit navire” (“There Was A Little Ship”), il film-testamento di Marion Hänsel, un omaggio che Taormina e il suo festival  rendono alla filmografia di quattro decadi della produttrice, regista e attrice belga dopo la recentissima scomparsa. E a farlo sarà proprio un diario di ricordi di vita e di cinema, tra Marsiglia, Anversa, Parigi, New York e le Fiandre, molto vicino ai film autoriflessivi di Agnès Varda e Chantal Akerman. Un saggio filmico-biografico, sincero e poetico.
La cerimonia di chiusura dell’edizione, con la partecipazione dell’Orchestra Sinfonica Siciliana, vedrà protagonisti i vincitori del concorso, con la consegna dei tradizionali premi Cariddi e Maschere di Polifemo oltre ai Taormina Arte Awards alla carriera. Sarà proprio il direttore artistico Leo Gullotta ad accompagnare l’affezionato pubblico dell’evento sia in occasione della serata sia nel percorso di un format quotidiano, destinato al web e allo streaming, che condurrà lo spettatore a casa in un viaggio ideale tra documenti video, inedite immagini di repertorio e interventi di ospiti, che racconteranno il festival di ieri e quello innovativo e parzialmente virtuale di oggi.
METRO
 

30 Giugno 2020
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