Milano
2:18 pm, 23 Giugno 20 calendario

Tangenti su appalti Atm 13 arresti, anche manager

Di: Redazione Metronews
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Trent’anni e non sentirli: tanti ne sono passati dall’esplosione di Mani Pulite e ora Milano, già piegata economicamente dalla crisi Coronavirus, rimpiomba in un nuovo scandalo di tangenti che colpisce al cuore l’infrastruttura principe della città, la sua metropolitana e l’Atm. Lo schema è il solito, funzionari corrotti, aziende corruttrici, appalti truccati. Che hanno riguardato anche il famigerato nuovo sistema frenante della metropolitana andato in tilt più volte per le brusche frenate che hanno mandato all’ospedale diversi passeggeri negli ultimi anni, su cui indaga la procura. Questa mattina la Guardia di Finanza di Milano ha  eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Milano nei confronti di 13 persone, 12 delle quali finite in carcere e una agli arresti domiciliari. Le indagini, si legge,  hanno accertato l’esistenza di un sistema di alterazione delle gare pubbliche indette da Atm, 8 in particolare quelle al centro dell’iindagine, messo in atto da un pubblico ufficiale con il ruolo di responsabile dell’Unità amministrativa complessa sugli impianti di segnalamento automazione delle Linee metropolitane della città 1,2, 3 e 5 e alle società create dal funzionario insieme ad altri indagati per interferire nell’assegnazione e nell’esecuzione degli appalti di Atm, parte lesa nel procedimento. L’uomo al centro del sistema sarebbe  il dirigente Atm Paolo Bellini. Uno che durante le intercettazioni si espprimeva in questo modo: «Adesso c’è l’altra gara importante di 18 milioni, e questo sarebbe un bel lavoretto da fare, è l’installazione delle colonnine elettriche per gli autobus in tutti i depositi». Con lui sono stati arrestati un altro funzionario Atm, Stefano Crippa e manager di imprese di spicco come Siemens Mobility, Alstom Ferroviaria, Emgineering Informatica, Cait, Gilc e Ctf, tutte societa’ iscritte nel registro degli indagati insieme a Ivm e Mad System nei confronti delle quali sono in corso perquisizioni in tutta Italia.
Intorno alla gestione di alcuni appalti della Metropolitana Milanese c’era “un’associazione a delinquere finalizzata al compimento di plurimi reati contro la Pubblica Amministrazione ed in particolare dei delitti di corruzione propria, turbativa d’asta, peculato, abuso d’ufficio e falsi in atti pubblici” scrivono gli inquirenti “Le indagini hanno accertato l’esistenza di un sistema di metodica alterazione di gare ad evidenza pubblica indette da Atm”, gravitante intorno a Bellini “ed alle società Ivm e Mad System occultamente create e dirette dal funzionario infedele, insieme ad altri indagati, al fine di interferire nell’assegnazione ed esecuzione degli appalti Atm, parte lesa nel procedimento».  Ma l’inchiesta sembra prefigurare ulteriori sviluppi: «Per quanto si è potuto captare, dalle intercettazioni non è emersa neppure una procedura di gara pubblica, negli ultimi due anni circa, che non sia stata attinta, in misura più o meno penetrante, dall’intervento abusivo di Bellini in favore di una o più imprese interessate all’appalto». E’ quanto si legge nell’ordinanza della gip Lorenza Pasquinelli.
Il metodo Bellini in pratica consisteva nell’offrire alle imprese interessate a partecipare alle gare d’appalto indette da Atm la sua consulenza, sotto forma di fornitura di materiale e informazioni privilegiate o garantendo la possibilità di sopralluoghi e riservati e perfino la supervisione e correzione delle bozze di offerta, fino all’indicazione precisa delle percentuali di ribasso da offrire ad Atm per battere le imprese concorrenti.  Il tutto in cambio della promessa di versamenti in denaro, proporzionali al valore d’appalto e cadenzati mensilmente, e all’impegno da parte dell’impresa aggiudicataria di coinvolgere nell’esecuzione delle opere, in qualità di subappaltatori le società Ivm e Mad System o altre imprese con le quali il funzionario concordava le proprie remunerazioni illecite. Fra ottobre 2018 e luglio 2019 sono state registrate promesse eversamenti di denaro per oltre 125mila euro, oltre a diverse utilità quali prestazioni di servizi e benefit vari.
L’appalto del sistema frenante Nell’inchiesta sono stati acquisiti anche «elementi relativi a un altro episodio di corruzione avvenuto nel 2006 per l’assegnazione dell’appalto relativo al sistema di segnalamento della linea metropolitana M1, proprio quello che ha determinato le frenate brusche di emergenza che hanno colpito la linea rossa. Come se non bastasse Bellini sarebbe stato anche in grado di  pilotare alcune procedure di assunzione di personale nell’azienda di proprietà comunale, favorendo persone prive delle necessarie professionalità e competenza, ma legate all’imprese che lo remuneravano illecitamente.
Lo sconforto di Sala. «E’ sconfortante scoprire che mentre tutti si impegnano e lavorano per il bene della comunita’, qualche disonesto mette a repentaglio il lavoro fatto da una intera azienda.  Atm e’ un’eccellenza milanese e il suo lavoro non deve e non sara’ infangato dalle malefatte di pochi. – Ovviamente mi aspetto provvedimenti immediati da parte dell’azienda nei confronti di chi è stato coinvolto nei procedimenti giudiziari e una seria verifica dei processi aziendali». Così ha dichiarato il sindaco Giuseppe Sala .
Atm parte lesa. «L’Azienda e’ del tutto estranea ai fatti contestati, attribuiti ai singoli soggetti che, a quanto si apprende, avrebbero agito autonomamente in violazione del Codice Etico di ATM ancor prima che in violazione delle norme di legge. Di conseguenza, ATM ha gia’ dato incarico ai propri legali al fine di tutelare l’Azienda in tutte le sedi opportune». E’ quanto scrive Atm in una nota in merito agli arresti per tangenti e appalti truccati sulla metropolitana.   «In relazione all’accesso della Guardia di Finanza di Milano alle sedi di ATM a Cascina Gobba e in Viale Zara, al fine di acquisire documentazione e informazioni inerenti un’indagine in corso nei confronti, tra l’altro, di due funzionari ATM, Paolo Bellini e Stefano Crippa», l’Azienda dichiara di aver fin da subito «prestato la propria fattiva collaborazione alle Autorità inquirenti anche al fine di determinare al più presto gli elementi relativi alle responsabilità dei soggetti indagati e assumere tutti i conseguenti provvedimenti a riguardo».

23 Giugno 2020
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