Ue
8:23 pm, 9 Giugno 20 calendario

Austria, Olanda e Ungheria attaccano il Recovery fund

Di: Redazione Metronews
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Partenza in salita per il Recovery fund europeo. Al primo incontro formale dopo la presentazione della proposta della Commissione, un’intesa al momento sembra lontana. Austria, Olanda e Ungheria attaccano il piano di Ursula von der Leyen, chiedono maggiori condizionalità sui prestiti e insistono nel voler ridurre le sovvenzioni a favore dei paesi più colpiti. L’Italia difende il piano Ue e il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri parla di “compromesso equilibrato che non deve essere ridimensionato.  
Ecofin.   Ma a 10 giorni dal Consiglio europeo di fine giugno, che non sarà comunque decisivo, lo scontro si riaccende all’Ecofin. La posizione negoziale più dura arriva dai due paesi capofila dei cosiddetti ‘frugali’, ovvero Austria e Olanda, ma una nuova stoccata arriva anche dall’Ungheria. Il governo olandese insiste sulla necessità di concedere le risorse del Recovery Fund attraverso prestiti, e non stanziamenti a fondo perduto, e di introdurre condizionilità legando la concessione di fondi alle riforme raccomandate nell’ambito del Semestre europeo.  I Paesi Bassi, inoltre, rimangono scettici sull’ammontare complessivo delle risorse e la loro distribuzione, e sull’aumento del tetto delle risorse proprie per rimborsare il debito che sara’ emesso dall’Ue. Posizione simile a quella di Vienna, che ribadisce che “non accetterà questo pacchetto”, ” l’onere che impone ai contribuenti austriaci sarebbe semplicemente troppo grande”.  “Siamo tuttavia pronti ad andare avanti con i colloqui”, ha detto il ministro delle Finanze, Blumel, ribandendo che ma il governo di Sebastian Kurz non darà il suo via libera all’approvazione del piano anti-crisi da 750 miliardi di euro, fino a quando le sue dimensioni non saranno ridotte e i dettagli dei rimborsi saranno esplicitamente indicati. Posizione dura anche da parte di Budapest: secondo il ministro delle Finanze ungherese, Varga Mihaly, il piano per la ripresa proposto dalla Commissione europea “nella sua forma attuale è ingiusto per l’Ungheria, perche’ in essenza e’ un’idea ritagliata su misura per le necessita’ dei paesi del Sud”.
Ue.  La Commissione prova a tenere il punto, sapendo che la strada che porterà a un accordo resta in salita: “Oggi c’è stata una prima discussione e si è fatto solo un primo passo – dice il vice presidente della Commissione, Valdis Dombrovskis – tutti gli Stati membri sono d’accordo che si debba fare di più e insieme per affrontare la crisi: la Commissione chiede mantenere alto il livello di ambizione in spirito di solidarieta’”.

9 Giugno 2020
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