Ponte sullo Stretto
1:55 am, 5 Giugno 20 calendario

Dal progetto ai record la telenovela del mega Ponte

Di: Redazione Metronews
condividi

Il Ponte sullo Stretto ritorna a far parlare gli italiani. “Ho salutato con grande favore l’idea di un ragionamento acritico e non pregiudiziale sul ponte sullo stretto su cui ho un’idea personale precisa, seppur di minoranza, ossia che si debba fare”, ha sottolineato Salvatore Margiotta, sottosegretario al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti intervenendo a ‘Radio 1 Giorno per giorno’. E secondo Matteo Renzi “costerà di più se non si farà che se si farà. C’è già una gara vinta con un ricorso di un’azienda. E se non si farà questa azienda chiederà i danni allo Stato”, ha detto il leader di Italia viva nel corso della presentazione del libro La mossa del cavallo, a Roma. Raccogliendo da subito il no del M5S, secondo il quale si tratta di opera “non utile e non prioritaria per il Paese”. ​”Il presidente Conte sa benissimo che metà della sua maggioranza è contraria. Il metodo del ponte Morandi non può essere un’eccezione, deve diventare una regola non generalizzata”, ha detto il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci. Ma cosa significa il Ponte sullo Stretto?
Berlusconi 2008. I lavori del Ponte sullo stretto “inizieranno immediatamente”. Silvio Berlusconi nel 2008 ne era sicuro: era il febbraio del 2008. Nell’ottobre dell’anno dopo era ancora più preciso: “A dicembre cominceremo la realizzazione del Ponte sullo Stretto. Ho già parlato con le imprese, il progetto è pronto”. Il Dl Anticrisi aveva stabilito che la società Stretto di Messina avesse una dote di 1,3 miliardi di euro in conto impianti, prevedendo la nomina dell’amministratore delegato della società Pietro Ciucci a commissario straordinario con il compito di rimuovere gli ostacoli frapposti al riavvio delle attività. Decollava l’entusiasmo e a dicembre volava in Borsa pure la quotazione di Impregilo dopo l’ok del Cipe all’avvio dei cantieri.
Progetto. Una campata centrale di oltre tremila metri di lunghezza, torri alte quasi 400 metri, 6 corsie stradali e due binari. Avrebbe queste caratteristiche il Ponte sullo Stretto di Messina, se dovesse essere riavviato il progetto dell’opera, qualora si decidesse di realizzare la più controversa tra le infrastrutture, il cui primo progetto preliminare risale al 1992 fino all’approvazione del progetto definitivo dal governo Berlusconi nove anni fa, nel 2011. Dopo un anno, però, a dicembre 2012, i tecnici guidati da Mario Monti avevano bloccato tutto.
Cinesi. E questo nonostante Ciucci il mese prima avesse parlato in Commissione lavori pubblici del Senato persino di un Memorandum of Understanding tra la società Stretto di Messina Spa e la China Communication end Construction Company: “Sì, abbiamo sottoscritto un verbale con questo grande operatore industriale cinese alla fine di un incontro che si è svolto a Istanbul in cui è stato affermato l’interesse a fare il ponte”, aggiungendo che vi sono anche stati degli incontri con la China Bank e la China Private Bank. Resta il fatto che non se ne fece nulla. Bisognerà aspettare per una nuova fiammata. La tentazione attraversò, infatti, anche il governo Renzi, con la convinta adesione dell’allora premier e del ministro siciliano Angelino Alfano. Ma nel novembre 2016 ecco la doccia gelata, quando, in sede di discussione del Bilancio, fu bocciato l’emendamento finalizzato a considerare il ponte sullo Stretto, infrastruttura prioritaria per l’interesse del Paese. Nonostante le rassicurazioni il colpo fu duro.
Costi. Allora la stima dell’investimento complessivo era di 8,5 miliardi di euro: la cifra era lievitata di 2,2 miliardi rispetto a quelle precedenti stime del Progetto preliminare (6,3 miliardi) soprattutto per le varianti richieste dagli Enti locali.
Investimenti. Dal giugno 1981, anno di costituzione della Stretto di Messina, al 2012 gli investimenti per la ricerca, lo sviluppo, gli studi di fattibilità, le progettazioni nonché l’esperimento di quattro gare internazionali e i costi di mantenimento della società sono stati pari circa 350 milioni di euro (3% dell’investimento complessivo).
Progetto tecnico. 3.300 metri lunghezza della campata centrale 3.666 metri lunghezza complessiva con campate laterali 60,4 metri larghezza dell’impalcato 399 metri altezza delle torri 2 coppie di cavi per il sistema di sospensione 5.320 metri lunghezza complessiva dei cavi 1,26 metri diametro dei cavi di sospensione 44.323 fili d’acciaio per ogni cavo di sospensione 70/65 metri di altezza di canale navigabile centrale per il transito di grandi navi 533.000 metri cubi volume blocchi d’ancoraggio (17% visibile fuori terra). 6 corsie stradali, 3 per ciascun senso di marcia (veloce, normale, emergenza) 2 corsie stradali di servizio 2 binari 6.000 veicoli/ora 200 treni/giorno. Tempi di percorrenza: 1-1,5 ore per gli automezzi 2 ore per i treni
Record. 3.300 metri campata centrale – 1.991 metri Akashi Bridge (Giappone); 60,4 metri larghezza dell’impalcato – 41 metri Tsing Ma Bridge (Hong Kong); 399 metri altezza torri – 297 metri Akashi Bridge (Giappone) 4 cavi nel sistema di sospensione – 2 cavi Akashi Bridge (Giappone); 1,26 metri diametro dei cavi di sospensione – 1,12 metri Akashi Bridge (Giappone) 44.323 fili di acciaio per cavo – 36.830 fili Akashi Bridge (Giappone).

5 Giugno 2020
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giornale
Più letto del mondo