il virus cinese
10:03 pm, 2 Marzo 20 calendario

“Misure aggressive prevengono il contagio”

Di: Redazione Metronews
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«Con misure precoci e aggressive, i Paesi possono fermare la trasmissione di Covid-19 e salvare vite». Lo sottolinea il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus. «Questo virus è unico – continua – e ha caratteristiche uniche, non è l’influenza. Siamo in un territorio incerto, non avevamo mai visto prima un virus respiratorio trasmesso a livello di comunità, ma che può essere contenuto con misure specifiche. Se fosse stato influenza, non sarebbe stato possibile farlo. Il contenimento deve rimanere la priorità principale».Per l’Oms però non si tratta ancora di pandemia, mentre l’Unione europea alza il livello di rischio da moderato ad alto. Nel mondo tra le altre cose si segnalano i primi contagi a New York, Mosca e Berlino. 
Intanto non si arresta l’epidemia nel nostro Paese, come d’altro canto era atteso in questa fase, e di pari passo aumentano i guariti. Gli ammalati sono 1.835, secondo l’ultimo bollettino fornito dal capo della Protezione civile, Angelo Borrelli. L’incremento risulta «per il 50% asintomatico, il 40% ricoverato con sintomi e il 10% ricoverato in terapia intensiva», ha aggiunto Borrelli, sottolineando che quindi è positivo che la metà dei casi sia molto lieve, tanto da non mostrare sintomi. Inoltre per il commissario sono 149 i guariti, 66 soltanto ieri, di cui due interni alla zona rossa. Sono invece 18 le nuove vittime, 15 in Lombardia e 3 in Emilia-Romagna, che portano il totale delle persone decedute a 52. Tra i nuovi contagiati anche un assessore della Lombardia, che per inciso pochi giorni fa aveva avuto una riunione con il ministro Patuanelli. I casi salgono anche a Roma, ma la Regione precisa che per ora non c’è un focolaio e sono tutti casi legati a contatti con il nord. Tra questi un poliziotto e degli allievi di un corso dei Vigili del Fuoco. Si segnalano tra gli altri i primi casi di positività in Sardegna, Molise e Trentino.
La vera emergenza – sottolineano tutti gli esperti – è quella dei posti letto in terapia intensiva, qualora il virus dilagasse e aumentassero i casi gravi. Per questo ci si sta attrezzando per aumentare la possibilità di ricovero.

2 Marzo 2020
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