Maurizio Guandalini
5:01 am, 14 Gennaio 20 calendario

Harry, Meg, la corona (e la competizione…)

Di: Redazione Metronews
condividi

E’ così un bel momento. Cochi e Renato condirebbero la famiglia reale inglese così. Lo sputtanamento che cos’è, è lo sputtanamento olé. E la Regina Elisabetta tributerebbe una contenuta smorfia di disprezzo. Lei che a carico si è tenuta una famiglia malandrina e scavezzacollo.
Si sa. L’etichetta reale contempla salti di letti, scambi di coppie, pruriginosi appetiti soddisfatti. Ma non giravolte che compromettano la tenuta e la discendenza del marchio.  Non si può fare ciò che pare e piace. Addirittura ridiscutere l’identità. La liturgia. Accomodabile, ma guai dismetterla. Per amore, poi. Ci si innamora a vent’anni, dopo si innamorano soltanto le cameriere. Diceva l’Avvocato Agnelli.
Già Lady Diana terremotò il mesto tè delle cinque, nel grigio fumo di Londra. Figurarsi Meghan, maschiaccio e mamma insieme. Di cui Harry, tipino che prima di incontrarla ne ha combinate più di Bertoldo in guerra, ne è cotto marcio. Protetto. Difeso. La nobilità coronata, alla coppia,  non sta stretta. E’ la competizione con gli altri, William e Kate, che rompe. Dover chinarsi alla vista della duchessa di Cambridge, una coetanea che di più di Meghan non ha nulla.  Nel mondo social, della comunicazione allo sputo i coniugi di Sussex esigono vi sia una monarchia Ikea, da costruire a proprio piacimento. Non siamo alla crisi costituzionale del 1936  con l’abdicazione di Edoardo VIII che volle sposare l’americana due volte divorziata Wallis Simpson. Nemmeno c’è all’orizzonte una abolizione temporanea della monarchia che avvenne nel periodo Stuart, dal 1649 al 1653, per mancanza di eredi. Tanto meno vagheggiano le stigmate della crisi della monarchia francese per la negazione della discendenza divina dei sovrani. L’House of Windsor è dal 1917. E la regina Elisabetta ne ha conservato e rivalutato l’emblema. Da ultranovantenne ha presente l’intrepidezza da lasciare agli eredi. Caosizzati  dalla Brexit, la corona  è l’unico salvataggio unitario. Da preservare.
MAURIZIO GUANDALINI

14 Gennaio 2020
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giornale
Più letto del mondo