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10:23 pm, 6 Maggio 19 calendario

Governo, sul caso Siri acque ancora agitate

Di: Redazione Metronews
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Nel governo le posizioni sul “caso Siri” sono sempre distanti e la soluzione ancora non sembra vicina, benché domani sia previsto il Consiglio dei ministri. «Sulla corruzione M5s non arretrerà mai. Io sconsiglierei di arrivare al voto nel Cdm. Noi siamo maggioranza», taglia corto Di Maio. D’altro canto fonti governative leghiste rimarcano come Salvini non voglia neanche sentir parlare di dimissioni di Siri prima del Cdm. In ogni caso anche da fonti leghiste si esclude lo scenario di uno scontro con conta in Cdm. La revoca dell’incarico a Siri potrebbe avvenire per decreto del presidente della Repubblica, su proposta del presidente del Consiglio. Intanto sullo stesso Siri è stata aperta anche un’inchiesta per l’acquisto di un immobile a Bresso. «Gli contestano di avere un mutuo, allora è un reato che stanno compiendo milioni di italiani. Io sono tranquillo, possono aprire tutte le inchieste che vogliono», ha commentato Matteo Salvini.
Intanto la Lega non nasconde i dubbi su Conte. Troppo sbilanciato su M5S, avrebbe perso il ruolo di arbitro. «Non sono un arbitro, sono un premer di garanzia», replica Conte. Entrambi i partiti comunque continuano a garantire che il governo durerà 5 anni. «Spero che dopo le Europee la Lega torni a posizioni ragionevoli», afferma Di Maio, che esclude l’ipotesi di un secondo forno con il Pd, benché non siano passate inosservate le aperture di Zingaretti sul reddito di cittadinanza. 
Sblocca-cantieri
Ieri giornata di valutazione degli esperti sul decreto sblocca-cantieri. E il giudizio della Corte dei Conti non è stato lusinghiero: «Le modifiche introdotte per velocizzare le procedure di aggiudicazione delle gare presentano possibili rischi connessi sia alla diminuzione di qualità del prodotto, sia alla possibile strumentalizzazione della procedura concorsuale»; «Scarsa attenzione appare dedicata al procedimento interno attraverso il quale l’amministrazione perviene alla decisione di realizzare l’opera pubblica»; «L’affidamento diretto fino a 40.000 euro per i contratti sotto soglia mette a rischio la libera concorrenza». Dubbi anche dall’Ance, mentre Confindustria chiede più coraggio e più urgenza.

6 Maggio 2019
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