Lupo da proteggere
5:00 am, 3 Aprile 19 calendario

Niente abbattimenti il lupo salva il pelo

Di: Redazione Metronews
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ROMA Il Piano Lupo vede la luce. Il ministero dell’Ambiente ha elaborato il nuovo Piano di conservazione e gestione del Lupo in Italia, che sostituisce quello del 2002, dopo un processo di consultazione di Regioni, Province Autonome, Ispra e portatori di interesse. La redazione e condivisione è stato un processo lungo e complesso e nei giorni scorsi il piano è stato trasmesso per l’approvazione della Conferenza Stato-Regioni.
Conservazione
Il piano prevede 22 azioni che a partire da una rigorosa analisi tecnico-scientifica mirano alla conservazione ed alla risoluzione sostenibile dei conflitti con le attività antropiche. Anche la Commissione Europea ha espresso apprezzamento per il documento. «Serve una prevenzione attiva e diversificata dei possibili conflitti, per questo abbiamo previsto, tra le altre novità, azioni specifiche di prevenzione con interventi sperimentali che interessino specifici ambiti territoriali, anche ristretti, che vivono problematiche uniche», afferma Sergio Costa, ministro dell’Ambiente.
Patrimonio italiano
L’Italia ospita un patrimonio di lupi ragguardevole, circa il 9-10% della consistenza del lupo a livello europeo (tolta la Russia) e il 17-18% a livello comunitario. Il nuovo Piano Lupo rafforza l’impegno del Ministero a sostenere a livello nazionale il monitoraggio di questo animale attraverso il supporto tecnico di Ispra per avere dati sempre più affidabili. La conservazione del lupo rappresenta una parte importante dello sforzo che deve essere messo in atto per mantenere la biodiversità ed assicurare la funzionalità degli ecosistemi presenti nel nostro Paese.
Specie protetta
Il lupo è una specie protetta dalla normativa comunitaria e da convenzioni internazionali ed è anche molto studiato, in Italia è stato oggetto dello svolgimento di 18 progetti cofinanziati dalla Commissione Europea. Tra le altre novità l’attualizzazione dei dati su distribuzione e consistenza del lupo sulle Alpi; un rafforzamento delle indicazioni per Ministeri e Regioni per la definizione di documenti, l’inserimento fra i temi   dell’impatto dei cani vaganti e degli ibridi.
Coldiretti: «Stessa responsabilità per le pecore sbranate»
«Salviamo le migliaia di pecore e capre sbranate, mucche sgozzate e asinelli uccisi lungo tutta la Penisola dove la presenza si è moltiplicata negli ultimi anni con stragi negli allevamenti», afferma Coldiretti in riferimento al Piano Lupo. «Serve  la stessa responsabilità nella difesa degli allevamenti e dei pastori e allevatori che con coraggio continuano a presidiare le montagne e a garantire la bellezza del paesaggio. Non si possono lasciar morire pecore e vitelli e costringere alla fuga migliaia di famiglie che da generazioni popolano le montagne, ma anche i tanti giovani che faticosamente sono tornati».
Enpa: «Giusto puntare su prevenzione»
«In attesa di conoscere tutti i dettagli non possiamo che esprimere il nostro  apprezzamento per una impostazione che va nella giusta direzione:  quella di aver accantonato ogni ipotesi di uccisione e di aver puntato con decisione sulla strada, scientificamente valida, della  prevenzione». Così l’Enpa commenta il nuovo Piano Lupo. «Ora auspichiamo che le azioni a tutela del lupo siano approvate in tempi brevi. Lo impongono le esigenze di tutela di  una specie particolarmente protetta, mai come oggi minacciata dal bracconaggio,  dall’antropizzazione e dalle campagne terroristiche».
Legambiente: «Ora le Regioni ratifichino tutto»
Soddisfazione di Legambiente per il Piano Lupo elaborato dal ministero dell’Ambiente e consegnato alla Conferenza Stato Regioni. «Ci auguriamo – dichiara Antonio Nicoletti, responsabile Aree protette e biodiversità – che le Regioni ratifichino questo provvedimento. È un piano necessario per la conservazione e la tutela di questo importante predatore, che valorizza il percorso sperimentato sull’Appennino con il progetto Life Wolfnet, e giustamente punta sulla prevenzione delle predazioni agli animali al pascolo e sulla risoluzione dei conflitti con gli allevatori».
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3 Aprile 2019
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