Verso Italia-Liechtenstein Millennial, la rivoluzione funziona
CALCIO L’Italia arriverà oggi a Parma dove domani (ore 20.45, diretta Rai Uno) incontrerà il Liechtenstein per la seconda gara di qualificazione ad Euro 2020. Ieri gli Azzurri sono scesi in campo alla Dacia Arena per preparare la gara: il ct ha confermato il 4-3-3 in cui ha provato Sensi in regia e Quagliarella in attacco, con Pavoletti prima alternativa. Romagnoli terzino sinistro.
La brutta sorpresa, invece, è lo stop di El Shaarawy, rimandato a casa per un problema muscolare. Sarà indisponibile anche il terzino Cristiano Piccini. Perin ha invece a che fare con una distorsione.
L’Italia dei giovani
La vittoria contro la Finlandia ha dato ragione a Mancini che ha convocato per queste due partite Kean (classe 2000), Zaniolo e Donnarumma (’99), Barella e Chiesa (’97) e l’atalantino Mancini (’96). Una scelta che non sorprende l’allenatore dell’Under 21 Luigi Di Biagio: «Barella e Kean sono figli della nazionale, delle Under, sono figli di un progetto nato otto anni fa quando ci hanno chiesto di fare “rifornimento” per la Nazionale. Il risultato è gratificante, ed abbiamo già altri ragazzi pronti a fare il salto». È il lavoro di svecchiamento di una nazionale che aveva bisogno di mettere da parte gli ultimi esponenti della generazione che aveva trionfato ai Mondiali del 2006. Noi lo scopriamo ora, Kean, ma dietro le sue devastanti accelerazioni palla al piede e le sponde c’è un lungo lavoro.
Nicolò Zaniolo
Classe 1999, figlio d’arte (il papà Igor è stato calciatore) è considerato uno dei migliori talenti della sua generazione: alto 1.90, è molto bravo sia come trequartista che come mezzala sinistra. Sabato ha fatto il suo esordio in azzurro subentrando a Marco Verratti. Tre anni fa giocava nella Virtus Entella. A dargli fiducia è stato Eusebio Di Francesco.
Nicolò Barella
Classe 1997, Barella è un centrocampista inseguito da mezza Europa. Motivo? Grande corsa, grande personalità e duttilità: può infatti essere impiegato come trequartista, mediano o mezzala. È cresciuto nelle giovanili del Cagliari, squadra dove milita tuttora. Da quando è sbocciato con i sardi, i paragoni si sprecano: c’è chi lo accosta a Nainggolan e chi pensa che sia più regista.
Moise Kean
Moise Kean, classe 2000, nato a Vercelli ma di origini ivoriane, è il primo giocatore nato negli anni Duemila a esordire in Serie A, nonché il giocatore più giovane in assoluto a esordire nella Juventus. Ha segnato in azzurro da più giovane di Rivera. Ed ha un maestro d’eccezione: CR7.
Uno sguardo alla Cina
Piccola nota a margine: l’Italia del calcio guarda anche alla Cina. C’è infatti anche l’accordo per favorire lo sviluppo del calcio, tra le intese che Italia e Cina hanno siglato in questi giorni. Tra queste, spunta un progetto di collaborazione che prevede anche la diffusione del calcio italiano in terra cinese e l’organizzazione in Cina, entro i prossimi 3 anni, di gare di competizioni ufficiali italiane. Ed anche il supporto allo sviluppo della Var ad uso dei direttori di gara cinesi.
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