TAV
2:06 pm, 7 Marzo 19 calendario

Tav, il muro M5S resta Parigi: “Roma stia ai patti”

Di: Redazione Metronews
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Sulla Tav è ancora muro tra M5S, contrario all’opera, e Lega, favorevole . Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte ha convocato per questo pomeriggio a Palazzo Chigi Mario Virano, direttore generale della Telt, la società di proprietà italiana al 50% e francese per l’altro 50%, responsabile della realizzazione della Tav.
Parigi. Il ministro dei Trasporti francese, Elisabeth Borne, richiama l’Italia agli impegni sulla Tav. “Un tunnel non lo possiamo fare da soli, confido che domani l’Italia dirà di sì, e rispetterà il trattato internazionale che abbiamo firmato insieme”, ha dichiarato l’esponente del governo di Parigi in un’intervista con Cnews.  “E’ un progetto molto importante: tra l’Italia e la Francia solo l’8% delle merci è su ferrovia, tra l’Italia e la Svizzera è del 70%. L’obiettivo del tunnel è permettere di sviluppare il trasporto ferroviario. Questo vuol dire meno camion sulle Alpi, un traguardo che attendono in tanti”.
Rischio crisi. Dopo il vertice notturno durato 5 ore, le posizioni restano decisamente distanti e la mediazione del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, si profila difficile. Come del resto era prevedibile considerando che la Lega resta per il sì all’Alta velocità Torino-Lione mentre i M5S vogliono che si stoppi quella che ripetono essere una “inutile opera faraonica”. E secondo quanto viene riferito da fonti di governo M5S, “stavolta il governo rischia”, nonostante le dichiarazioni ufficiali vadano tutte nel senso opposto.    Lo stallo viene messo nero su bianco in una nota ufficiale di palazzo Chigi che ammette che “a distanza di vari anni dalle analisi effettuate in precedenza e, in particolare, alla luce delle più recenti stime dei volumi di traffico su rotaia e del cambio modale che ne può derivare, sono emerse “criticità”  che impongono una interlocuzione con gli altri soggetti partecipi del progetto, al fine di verificare la perdurante convenienza dell’opera e, se del caso, la possibilità di una diversa ripartizione degli oneri economici, originariamente concepita anche in base a specifici volumi di investimenti da effettuare nelle tratte esclusivamente nazionali”.  E quindi, “saranno necessari ulteriori incontri non essendoci un accordo finale”. Al momento non è stato ancora fissato un nuovo vertice politico – quello tecnico si è svolto ieri sera prima che iniziasse il confronto politico vero e proprio – e oggi il premier Conte ha un’agenda fitta di appuntamenti: ma alle 19.30 è convocato a Palazzo Chigi un Consiglio dei ministri che vedrà di nuovo riuniti tutti i ministri e i due vicepremier, Matteo Salvini e Luigi Di Maio. E, secondo quanto si apprende, dopo il Consiglio dei ministri potrebbe esserci un nuovo vertice ristretto. La deadline fissata per trovare la soluzione è domani, 8 marzo. 

7 Marzo 2019
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