Usa
5:44 am, 1 Marzo 19 calendario

Hilde, la baby cronista fa impazzire l’America

Di: Redazione Metronews
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«Sono una giornalista». Ha risposto così, Hilde Lysiak, quando il poliziotto di un piccolo paese dell’Arizona si è avvicinato alla dodicenne a caccia di notizie, minacciandola di arrestarla se non si fosse allontanata. Non poteva immaginare, l’agente, chi avesse di fronte. La ragazzina ha fornito nome e numero, e poi ha detto appunto «Sono una giornalista». Il poliziotto ha ribattuto perplesso: «Non voglio sentire storie sulla libertà di stampa e cose varie, o ti sbatto in carcere». Peccato per lui che Hilde è la più famosa giovane giornalista d’America a cui si sono ispirati libri per bambini e persino uno spettacolo tv. 
Famosa a 9 anni. Perché lei è diventata famosa già tre anni fa quando, a 9 anni, fu la prima a scrivere di un omicidio avvenuto nel suo paese, raccontando la storia su Orange Street News, il giornale digitale fatto in casa, a Patagonia, Arizona, con il padre giornalista. I suoi articoli scatenarono polemiche: molti condannarono l’idea che una bambina si aggirasse sul luogo di un delitto come fosse una serie tv sul crimine. Ma Hilde non si è fatta intimidire: ha continuano negli anni a raccontare furti, stupri e crimini violenti, dando notizie spesso in esclusiva. «Nota per gli spacciatori: non ci faremo intimidire», aveva scritto a gennaio dopo le minacce che aveva ricevuto per aver scritto di un pusher. Quando, però, è andata in giro in bicicletta in un’altra località dell’Arizona a fare interviste, un poliziotto l’ha fermata e, visto che Hilde ha cominciato a riprendere la scena con il cellulare, l’agente l’ha minacciata di rinchiuderla nel carcere giovanile. 
Sul muro del Messico. Tipina tosta, Hilde. Scaraventa le sue  storie sul suo giornale digitale, con immagini e testo. Un’altra impresa la fece poco tempo fa, quando aveva intervistato gli abitanti al confine con il Messico per conoscere la loro opinione sul famoso “Muro” che Trump vuole costruire per fermare l’arrivo di immigrati clandestini. Alla fine del servizio, è andata a piedi al confine segnato da filo spinato e palizzate, e l’ha attraversato, dimostrando l’inutilità delle barriere.

1 Marzo 2019
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