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2:28 pm, 28 Febbraio 19 calendario

Droni e sostanze chimiche nel pericolo foreign fighters

Di: Redazione Metronews
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Sono saliti  da 129 a 138 i foreign fighters partiti per la Siria e l’Iraq a vario titolo collegati con l’Italia. Il dato è contenuto nell’ultima Relazione della politica sull’informazione per la sicurezza, secondo cui “in continuità con il trend rilevato lo scorso anno, non si sono registrate nuove partenze: il numero dei ‘listati’ è cresciuto in ragione dei casi risalenti agli anni passati, individuati in esito alla costante attività di vaglio e riscontro anche di segnalazioni raccolte nell’ambito della collaborazione internazionale”.
Droni. Tra i suggerimenti operativi veicolati online da Daesh figurano” reiterati appelli all’impiego di droni e di sostanze chimiche per condurre attacchi terroristici in Occidente”. Nel caso dei droni, spiega la nostra intelligence, utilizzati da Daesh con finalità offensive, di ricognizione e per effettuare riprese da riversare nella propaganda, l’organizzazione di al Baghdadi intende evidentemente far leva sulla loro reperibilità e diffusione e sul fatto che essi possono essere facilmente modificati. E’ di agosto l’esortazione rivolta, attraverso un canale filo-Daesh, a potenziali ‘lupi solitari’, chiamati ad attaccare eventi di massa o centri commerciali con droni carichi di esplosivo, ne’ mancano manuali contenenti istruzioni”. Al tema dell’utilizzo di aggressivi chimici e biologici per colpire l’Occidente, non nuovo per la propaganda jihadista, “è stato invece addirittura dedicato un filone editoriale ad hoc, ‘Silent terror. Kill them silently’, inaugurato all’inizio di agosto dal canale pro-Daesh ‘al Saqri Institute of War Sciences’, in cui sono dettagliatamente descritti i passaggi necessari per il reperimento, la produzione e l’impiego di agenti biologici e chimici (inclusi idrogeno fosfato, cianuro e tossina botulinica)”. 

28 Febbraio 2019
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