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7:14 am, 7 Dicembre 18 calendario

Clima, conto alla rovescia I dati del riscaldamento globale

Di: Redazione Metronews
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Secondo la maggioranza degli scienziati, il termine ultimo per bloccare il riscaldamento globale è il 2030. A Katowice, in Polonia, si tiene la COP24, la più importante conferenza a livello mondiale sul cambiamento climatico organizzata dalle Nazioni Unite, tre anni dopo gli Accordi di Parigi del 2015 – quando 197 Paesi si sono impegnati a contenere l’aumento medio delle temperatura mondiale ben al di sotto di 2 gradi – e a due anni dal 2020, data in cui gli effetti dell’accordo si dovranno tradurre in azioni concrete. 
Riscaldamento globale
Sull’origine antropica del riscaldamento globale il consenso della comunità scientifica è pressoché unanime: tra il 97,2% e il 99,9% dei ricercatori – a seconda degli studi – è concorde nel dire che le attività umane, come la continua emissione in atmosfera di anidride carbonica, hanno causato un aumento della temperatura media globale di 1 grado rispetto ai livelli pre-industriali dell’Ottocento, generando conseguenze sempre più gravi per la Terra e le specie viventi che la abitano. 
Il rapporto Onu Global Warming realizzato da oltre 90 scienziati sulla base di oltre 6 mila studi scientifici, spiega che, se si continuerà al ritmo attuale, senza intraprendere più serie misure di contrasto al riscaldamento globale, tra il 2030 e il 2052 l’aumento della temperatura media globale della Terra supererà 1,5 gradi. Il che non significa che tutte le aree del pianeta avranno questo incremento. Essendo un dato medio, alcune zone, e in corrispondenza di determinate stagioni, avranno invece aumenti ben maggiori. 
Questa soglia di 1,5 gradi è comunque considerata, nei modelli previsionali degli scienziati, il limite massimo per poter contenere gli effetti del riscaldamento globale. Se ci riuscissimo, tra le altre cose questo vorrebbe dire meno carestie, migrazioni di massa, povertà e rischi per la salute. 
Cosa fare
Il problema è che raggiungere questo obiettivo sembra un’impresa impossibile. Per esempio, l’Ipcc stima che fino al 2035 gli investimenti annuali dovranno essere di oltre 2 mila miliardi di euro solo per i sistemi energetici, circa il 2,5 per cento della ricchezza mondiale. Per quanto riguarda le emissioni globali di CO2, il rapporto spiega che entro il 2030 dovranno essere ridotte per produrne il 45% di quelle immesse nell’atmosfera 8 anni fa. Ma le emissioni sono tornate ad aumentare. Il problema principale  è poi che la CO2 già presente in atmosfera continuerà a far riscaldare la Terra. Una soluzione in questo caso sarebbe quella di assorbire questa anidride carbonica, per esempio piantando alberi. Entro il 2050, le foreste dovrebbero aumentare di una superficie pari a quella della Cina. 

7 Dicembre 2018
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