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8:08 pm, 7 Ottobre 18 calendario

Manovra, settimana clou Sindacati pronti alla protesta

Di: Redazione Metronews
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ROMA Settimana economica con gli occhi puntati alla riapertura dei mercati e all’arrivo in Parlamento della Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza, con le nuove stime di crescita e gli obiettivi di bilancio. La Nadef è attesa in commissione martedì per le audizioni e in Aula (sia alla Camera che al Senato) giovedì per il via libera. Saranno a disposizione meno di 72 ore. Il Parlamento deve anche approvare – a maggioranza assoluta – l’autorizzazione allo scostamento del piano di rientro dei conti pubblici. Inoltre, prima della presentazione alle Camere del disegno di legge di Bilancio, fissata al 20 ottobre, il 15 il governo deve trasmettere alla Commissione europea il documento programmatico di bilancio. Bruxelles avrà due settimane di tempo per pronunciarsi e inviare la sua risposta all’Italia.
Di Maio: «Europa con nuove regole»
Quasi scontata la bocciatura, che però non preoccupa il vicepremier Luigi Di Maio perchè «tra sei mesi questa Europa sarà finita» e ci saranno «nuove regole». Intanto Di Maio annuncia che «nei prossimi giorni il Senato abolirà i vitalizi come ha fatto la Camera. Poi nella nuova legge abbiamo stabilito che non trasferiremo soldi alle Regioni che non vogliono abolire i vitalizi dei consiglieri».
«Pronti al conflitto»
«È un Def debole. Anzi debolissimo. Non c’è il tema infrastrutture. Non c’è il tema crescita. Non c’è il tema lavoro. Vedo tanti titoli avvolti da una nuvola polverosa che ci impedisce di capire come verranno attuate le misure». Questa la dura critica che viene dalla segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan: «Vedo un governo incapace di aprire un confronto con le grandi rappresentanze del lavoro e dell’impresa. Il quadro è brutto e senza risposte il sindacato è pronto ad aprire una stagione di conflitto». Concetto ribadito dalla leader della Cgil, Susanna Camusso, alla vigilia della riunione unitaria di Cgil, Cisl e Uil: «Se il governo non dovesse andare incontro alle necessità di investimenti e di sviluppo, né dare risposte sui temi del lavoro, della ricerca, dell’istruzione e dei giovani credo che arriveranno le mobilitazioni».
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7 Ottobre 2018
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