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9:36 pm, 4 Ottobre 18 calendario

Manovra, i numeri alla Commissione Ue

Di: Redazione Metronews
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Roma «Auspico che il dialogo con la Commissione Europea rimanga aperto e costruttivo, tenendo conto delle reali esigenze di cittadini e imprese e del ruolo che svolgono le Istituzioni. In questo dialogo il Governo si presenta compatto e fiducioso». Così il ministro dell’economia Giovanni Tria in una lettera inviata alla commissione Ue di accompagnamento alla nota di aggiornamento al Def. «La manovra di bilancio che questo Governo si appresta a varare – scrive il ministro – è coraggiosa e responsabile, puntando alla crescita e al benessere dei cittadini, assicurando in seguito un profilo di riduzione del deficit, che passerà dal 2.4% del 2019 al 2.1% del 2020 per chiudere all’1.8% del 2021». Per il ministro l’insieme di misure porterà «un aumento della crescita del Pil all’1,5% nel 2019 per arrivare all’1,6 e l’1,4 negli anni successivi». Un percorso che rischia comunque la bocciatura di Bruxelles.
Contesa sulle cifre
Prosegue intanto la guerra di cifre sulle misure cardine della manovra. È braccio di ferro tra M5s e Lega sulla spartizione delle risorse in vista della legge di bilancio. «Se la matematica non è un’opinione, se ci sono 7-8 miliardi per la riforma della legge Fornero, ce ne sono 8 per il reddito», ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, spiegando che in totale ci sono 16 miliardi. Immediata la replica degli alleati di governo. Per l’altro vicepremier Luigi Di Maio: «Ci saranno i 10 miliardi per il reddito di cittadinanza, 7 miliardi per la legge Fornero, il miliardo e mezzo per i truffati delle banche». 
Reddito di cittadinanza 
Chi pensa di intascarsi i soldi del reddito di cittadinanza pur non avendone diritto e aggirando le regole dovrà fare i conti con il carcere. I “furbetti” infatti potrebbero beccarsi ben 6 anni di galera. A prometterlo è il vicepremier Luigi Di Maio che, durante il question time al Senato, ha assicurato che in manovra saranno inserite una «serie di misure che contrastano i furbi, perché – ha sottolineato – noi ci vogliamo rivolgere solo alle persone perbene e a chi si comporta onestamente». Non ci sarà la possibilità «di prendere soldi standosene sul divano, perché tutti dovranno avere la giornata impegnata per la formazione e per i lavori di pubblica utilità», ha assicurato il ministro che ha escluso categoricamente che si possa avere il tempo per lavorare in nero e intascarsi il reddito di cittadinanza. Chi lo riceverà potrà usarlo solo nel perimetro delle spese consentite e che possano essere tracciate. Altolà alle «spese immorali», quindi, e spazio solo a quelle che consentono «la sopravvivenza minima per l’individuo».

4 Ottobre 2018
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