AMBIENTE
7:00 am, 9 Maggio 18 calendario

Un quarto del terreno degradato e contaminato

Di: Redazione Metronews
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ROMA L’industrializzazione, le guerre, l’estrazione mineraria, l’intensificazione dell’agricoltura hanno lasciato in tutto il pianeta un’eredità pesante in termini di contaminazione del suolo, mentre con l’aumento dell’urbanizzazione è cresciuto lo smaltimento dei rifiuti urbani nel terreno. Lo denuncia il rapporto “Inquinamento del suolo: una realtà nascosta” pubblicato dalla Fao. «L’inquinamento del suolo colpisce il cibo che consumiamo, l’acqua che beviamo, l’aria che respiriamo e la salute dei nostri ecosistemi», ha affermato Maria Helena Semedo, vice direttore generale della Fao. «La capacità dei suoli di fare fronte all’inquinamento è limitata; prevenire il loro inquinamento dovrebbe essere una priorità globale». Nessuna regione è immune: ecosistemi a rischio si trovano in ogni parte del mondo, dalle montagne della Cordigliera Andina alle steppe dell’Asia Centrale, dal bacino fluviale del Murray-Darling al centro degli Stati Uniti.
Un problema globale
In Australia si stima che circa 80 mila aree soffrano di contaminazione del suolo. La Cina ha classificato il 16% di tutti i suoi suoli e il 19% di quelli agricoli come inquinati. Ci sono 3 milioni di aree potenzialmente contaminate nella Ue e nei Balcani occidentali. Negli Usa, 1.300 aree sono nell’elenco delle “aree calde dell’inquinamento”.  Si parla di stime perché non è mai stata effettuata una valutazione sistematica dello stato di inquinamento del suolo a livello mondiale.
Ed è un gatto che si morde la coda: la competizione per l’accesso all’acqua e alle terre diverrà “pervasiva”. Inclusa la competizione interna allo stesso settore agricolo – tra allevamento, colture alimentari, colture non alimentari e produzione di bio-combustibili. Se a questa analisi innestiamo l’ultimo rapporto Fao, il Solaw, il quadro d’insieme diventa più ampio: oltre 1,6 miliardi di ettari delle terre migliori e più produttive a livello mondiale sono usate per colture agricole. Una parte è colpita da pratiche agricole che facilitano l’erosione del suolo da parte di acqua e vento, la perdita di materiale organico, la salinizzazione e l’inquinamento del suolo e la perdita dei nutrienti.
Addio alla biodiversità
Secondo il Solaw, ben un quarto delle terre mondiali è fortemente degradato, concetto che include anche la perdita della biodiversità. «Questi sistemi a rischio potrebbero non soddisfare i bisogni della popolazione mondiale di qui al 2050», ha spiegato il direttore generale della Fao Jacques Diouf. Sono le attività umane a generare principalmente l’inquinamento del suolo e quindi nella catena alimentare: attività industriali come l’estrazione, la fusione e la produzione di materiali; i rifiuti domestici, zootecnici e urbani; i pesticidi, gli erbicidi e i fertilizzanti utilizzati in agricoltura; i prodotti derivati dal petrolio rilasciati nell’ambiente; le emissioni dei trasporti. E in più prodotti farmaceutici, gli interferenti endocrini, gli ormoni e le sostanze biologiche inquinanti; i rifiuti elettronici; le materie plastiche oggi utilizzate in quasi ogni attività umana. Le sostanze più pericolose presenti in grandi quantità sul suolo con gravi rischi per la salute umana sono: Arsenico, piombo e cadmio; Sostanze chimiche organiche come i policlorobifenili (Pcb); Idrocarburi aromatici policiclici (Ipa) e farmaci come gli antibiotici o interferenti endocrini.
STEFANIA DIVERTITO

9 Maggio 2018
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