Quirinale
2:31 pm, 5 Aprile 18 calendario

Salvini apre al M5S, Berlusconi chiude ai “pauperisti”

Di: Redazione Metronews
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Con il colloquio con Matteo Salvini e la delegazione leghista sono finiti gli incontri di questa mattina al Quirinale. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella riprenderà le consultazioni questo pomeriggio, quando alle 16.30 arriverà al Colle la delegazione del M5s, composta dal capo politico Luigi Di Maio e dai capigruppo di Camera e Senato, Giulia Grillo e Danilo Toninelli. Elemento comune tra gli incontri di questa mattina è che uscendo nessuna delegazione (PD, Forza Italia e Lega) ha risposto ai giornalisti. Maurizio Martina, Silvio Berlusconi e Matteo Salvini hanno dichiarato quanto detto al presidente Mattarella e sono poi andati via senza rispondere alle domande. Alla domanda di alcuni cronisti “C’è un accordo segreto tra lei e Di Maio” il leader leghista ha risposto muovendo l’indice in segno di diniego. 
Salvini.  “È stato un incontro assolutamente positivo. Abbiamo espresso una linea costruttiva. Molti sono venuti qui a dire dei noi, noi al presidente della Repubblica abbiamo detto dei si. Non pensiamo a governi a tempo o improvvisati, lavoriamo e lavoreremo per un governo che duri almeno 5 anni e che abbia l’interesse nazionale italiano come priorità, senza dover rincorrere le spinte franco tedesche di Merkel e Macron. Piu dei posti e dei ruoli ci interessano i programmi: riforma delle pensioni, riforma del lavoro e il tema dell’autonomia e dell riforme istituzionali e sarà centrale”. Lo ha detto il leader della Lega Matteo Salvini uscendo dalle consultazioni al Quirinale con il Presidente della Repubblica Sergio mattarella. Salvini ha poi spiegato quale potrebbe essere questo governo: “Partendo dalla coalizione di centrodestra che oggi abbiamo ribadito essere unitaria. Dal Centrodestra si parte, ma noi andiamo in Parlamento se ci sono dei numeri certi. Io continuerò a incontrare tutti e ascoltare tutti. Settimana prossima anche formalmente. Bisogna fare come per i presidenti delle camere. Faremo di tutto per dare un governo stabile al paese ovviamente partendo dal cdx che ha vinto le elezioni e, numeri alla mano se vogliamo un governo che duri, coinvolgendo i 5 Stelle. Altre soluzioni sarebbero improvvisate”. “L’unica soluzione alternativa che non ci auguriamo ma non escludiamo è quella delle elezioni”, ha concluso Salvini. 
Berlusconi. Silvio Berlusconi, uscendo dalle consultazioni dove si è recato insieme alle capogruppo di camera e senato Mariastella Gelmini e Anna Maria Bernini, si dice disponibile a un governo sui punti del programma del centrodestra, che sottolinea: “Sia soprattutto in grado di lavorare per un tempo adeguato” . Per Berlusconi “Un tale governo no potrà che partire dal centrodestra e dal leader della forza più votata cioè la Lega. Il centrodestra da solo non è in grado di assicurare un governo. Nelle elezioni è prevalso uno scenario inedito in cui hanno prevalso nettamente le forze basato sulla protesta, sul dispetto e sul malcontento, ma non siamo disponibili a soluzioni di governo in cui prevalgono l’invidia e l’odio sociale, il pauperismo o il giustizialismo”. “Un siffatto governo – ha proseguito Berlusconi – metterebbe in grave difficoltà il nostro paese in Europa e innescherebbe una spirale recessiva fatta di disoccupazione crescente, di tasse elevate, di fuga di imprese e di capitali di fallimenti a catena a partire dal settore bancario”. “Siamo disponibili invece – ha detto poi il leader di Fi – a partecipare su una proposta con una figura di alto profilo su proposte credibili e fattibili. A soluzioni serie basate su accordi chiari, certo con maggior impegno per tutelare gli interessi italiani meglio di come fatto finora, ma che non perdonerebbe certo populismi e dilettantismi. Su questo siamo disposti a dialogare per trovare una maggioranza”. 
Martina.  “Noi continueremo nel nostro impegno contro la lotta alla povertà. Siamo pronti da subito ad ampliare l’estensione del reddito di cittadinanza che noi abbiamo votato e che già oggi aiuta molte famiglie in difficoltà se è possibile da subito raddoppiare le risorse per il reddito di inclusione anziché vagheggiare proposte irrealistiche”. Lo ha detto il reggente del Partito Democratico Maurizio Martina uscendo dalle consultazioni. 
Di Maio.  “Differentemente da quanto ho letto in questi giorni sui giornali io non ho mai voluto spaccare il Pd, non ho mai chiesto una scissione interna, e se mi rivolgo al Pd mi rivolgo mi rivolgo a quel partito nella sua interezza. Perché al di là della differenza di vedute non ci permetteremo mai di interferire nelle loro dinamiche interne”. Lo ha detto il leader del MoVimento 5 Stelle Luigi Di Maio uscendo dalle consultazioni al Quirinale con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “Lo stesso vale per il centro-destra – ha proseguito Di Maio – noi non vogliamo spaccare la coalizione del centro-destra, ma semmai non riconosciamo una coalizione di centrodestra, non solo perché si sono presentate con tre candidati premier diversi e tre programmi diverse, ma non sono venuti nemmeno qui insieme. Per questo noi ci rivolgiamo a una delle forze del centrodestra”.
“Spero che adesso chi ci chiede responsabilità possa mettere al centro non i giochi di palazzo, ma gli interessi degli italiani”, ha concluso Di Maio.

5 Aprile 2018
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